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Calcio – A.c. Milan tratta con “3” per un accordo “ponte”

Sono sempre più intense le trattative tra il management dell’A.c. Milan e le potenziali aziende sponsor per la sponsorship di maglia legata alla stagione 2006/7. A fine campionato, infatti, il club di Via Turati non rinnoverà il contratto con Opel (attuale jersey-sponsor), che paga 9 mln di euro per apparire sulle divise ufficiali di gara. Troppo poco per Galliani & soci, rispetto a quanto incassa, da quest’anno, la Juventus F.c., grazie alla partnership con il marchio Tamoil (idrocarburi/24 mln di euro su base stagionale).

La parola d’ordine in casa rossonera è ridurre il gap che li separa dalla Juve. Ma secondo quanto risulta a Sporteconomy.it, la strada per centrare questo obiettivo ambizioso è molto lunga, oltre che in salita (a causa, tra l’altro, della perdurante crisi economica presente sui mercati internazionali).

Le trattative sono molte e spaziano da importanti multimazionali della telefonia mobile a nuove realtà dell’economia internazionale (con particolare attenzione ai cinesi ed agli arabi). Ci sono stati importanti incontri con Emirates (vettore arabo sponsor dell’Arsenal e del nuovo stadio dei “Gunners”), ma per un format destinato al mercato domestico. Mentre il rumour più insistente è quello di un accordo “ponte” con l’operatore di telefonia mobile di terza generazione “3”. Potrebbe essere un’operazione tattica per l’azienda guidata da Vincenzo Novari, che sogna l’ingresso in Borsa e che, proprio grazie all’imponente budget in comunicazione messo a disposizione dalla casa madre (il gruppo cinese Hutchison Wampoa), potrebbe decidere di utilizzare l’A.c. Milan come un veicolo di promozione per l’ingresso sul listino.

Una sponsorship di un anno, che può dare fiato all’intero management rossonero in attesa di chiudure un accordo faraonico in stile Juventus F.c. Se questo rumour verrà confermato l’impegno di “3” non dovrebbe, infatti, superare i 10/11 mln di euro per la prossima stagione. Nel frattempo l’A.c. Milan si prepara ad ufficializzare la partnership con l’isola di Formentera (Baleari/Spa), che ha bruciato sul filo di lana il ministero del turismo israeliano (non senza, però, qualche problema di ordine diplomatico, oltre che di immagine), e quella con un importante brand attivo nel settore delle “crociere” (che sta incrementando la propria presenza nello sport e nel calcio italiano) – riproduzione riservata


 

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