Serie A - Serie B

Azienda calcio&calcio malato! di Antonio Sanges

Tale “nuova” incresciosa situazione, dovrà essere valutata con prudenza e determinazione dai club calcistici, i quali oltre a risolvere gli attuali problemi aziendali e societari, dovranno tenere in seria considerazione anche la “variabile” legata  al “calcio scommesse”.

In termini aziendali, le società di calcio, potrebbero a breve vedere diminuire: i ricavi tipici di gestione , ricavi da marketing , merchandising e sponsorizzazione

L’ennesimo problema del “calcio malato”, potrebbe allontanare il tifoso o il simpatizzante di calcio dalla partecipazione attiva alle vicende sportive della propria squadra del cuore, e del calcio in generale.

Dal punto di vista del marketing tale situazione avrà degli effetti negativi relativamente agli

investimenti pubblicitari, con diretta svalutazione del “brand societario”.

La maggior parte delle “aziende sponsor” non reputa più il calcio italiano un investimento positivo, le stesse temono che ulteriori “business” nel settore del pallone possano arrecare  perdita di immagine e conseguente calo di credibilità nei confronti dei propri clienti/consumatori.

Da un’indagine effettuata negli anni precedenti dalla società Eta Meta Research, si rileva che gli effetti dovuti ai fenomeni: calcio violento, doping, calciopoli, partite a porte chuise, ha comportato perdite potenziali in termini di sponsorizzazioni per circa 100 milioni di euro. (fonte www.pubblicità­oggi.it)

Intanto il recente “Report Calcio 2010” ha analizzato i valori dell’azienda calcio (Serie A) che al 30 giugno 2010 rileva: indebitamenti in crescita, investimenti stabili e settore vivai non in linea con i club europei.

Tale studio realizzato da Avel, Figc e Pwc ha valutato inoltre il valore patrimoniale della Serie A che al termine della stagione sportiva 2009-2010 è stato pari a € 3.036 mln di euro;

Secondo tale analisi, i debiti dei club rappresentano mediamente più dei tre quarti (76%) delle passività delle società di Serie A, gli stessi nell’ ultima stagione sono aumentati di €221 mln (+10,5% rispetto alla stagione 2008-2009);

Nell’arco del triennio si è registrato inoltre una “contrazione” del patrimonio netto di circa €49mln (-12,2%),ed un’ aumento nel 2009-2010 della voce altre passività (+€ 90 milioni rispetto alla stagione precedente).

In dettaglio la massa debitoria delle Serie A è in crescita (+1°% rispetto alla stagione sportiva 2008-2009) attestandosi nelle ultime due stagioni al di sopra della soglia dei miliardi di euro.

Sempre nel triennio “de quo” si è determinato un trend costantemente al “rialzo dei debiti finanziari” (+46,7% complessivo) che al termine della stagione 2009-2010 la quota degli stessi si è assestata sul valore del 27% del totale.

Valori in crescita anche per l’indebitamento commerciale, che è salito del 24% nell’ultima stagione e del 37,8% nell’arco del triennio 2007‑2010.

Unico dato migliorato riguarda i debiti societari nei confronti del fisco e del sistema previdenziale (la quota parte è  scesa all’11% dell’indebitamento generale della Serie A).

In attesa di conoscere quale sarà il nuovo “impatto aziendale” che lo scandalo del calcio scommesse avra’ sui club di calcio , non ci resta che ricordare una  vecchia massima dell’Avv.to Giovanni Agnelli secondo il quale: “ il pallone doveva essere rotondo ed i bilanci societari quadrati”! 

Quanto inciderà nell’ambito delle future strategie
societarie dell’azienda calcio, lo scandalo del “calcio
malato”?

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Marcel Vulpis

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