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Olimpiadi, continua l’accordo fra il CIO e IUCN: nuove linee guida per la biodiversità urbana

(di Marco D’Avenia) – La “IUCN” (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, fondata in Francia nel 1948) e il Comitato Olimpico Internazionale, con la collaborazione del “San Francisco Estuary Institute” (SFEI), hanno diramato il 6 novembre le nuove linee guida che mettono in relazione biodiversità urbana e sport. L’attuale accordo, stipulato nel 2017, è il quarto di una serie di intese sviluppate finora.

L’accordo prevede sette punti strategici tutti volti all’ecosostenibilità degli ambienti urbani in relazione con le infrastrutture sportive. In particolare sono stati presi in considerazione: il rapporto tra paesaggio urbano e l’ampiezza delle aree verdi, l’interazione di queste ultime con lo spazio delle grandi città, la qualità delle infrastrutture urbane, la biodiversità delle aree verdi, la presenza di vegetazione autoctona, le risorse naturali presenti sul territorio (corsi d’acqua, aree protette, ecc.) ed infine la gestione responsabile della fauna locale.

Tutto questo, auspicano CIO e IUCN, si spera possa concretizzarsi in opportunità d’investimento ecosostenibili per quanto riguarda l’edilizia urbana, specie quella sportiva, e che si possa lasciare un’eredità “green” alle future generazioni. “Lo sport e la natura urbana giocano entrambi un ruolo essenziale nel benessere degli abitanti delle città”, ha affermato il Direttore Generale dell’IUCN Bruno Oberle, “questa guida fornisce uno strumento importante per pianificatori urbani, investitori e operatori di impianti sportivi per sfruttare al meglio queste opportunità“.

Il presidente del CIO, Christophe De Kepper, ha dichiarato: “Le attività sportive devono avere un impatto positivo sulla natura. Con questo accordo ci sforziamo di realizzare la nostra visione di costruire un mondo migliore attraverso lo sport”. Nell’articolo pubblicato sul sito “Olympic.org” vengono inoltre riportati quelli che sono stati finora i risultati concreti di questa serie di accordi. Come, ad esempio, la tutela della ricca biodiversità presente nel “Le Golf National“, campo di golf da 45 buche che ogni anno ospita il French Open, o il monitoraggio delle oltre 300 specie di piante autoctone del “Kenilworth Racecourse“, circuito d’equitazione di Città del Capo (SudAfrica).

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Redazione

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