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Qatar2022: stadi costruiti obbligando i lavoratori a condizioni durissime di lavoro


Interessante analisi del portale Contropiano.org. “…La pericolosità delle condizioni in cui lavorano gli operai immigrati nel settore delle costruizioni in Qatar per realizzare le infrastrutture necessarie alla Coppa del Mondo di Calcio 2022, sono state confermate dai dati ufficiali pubblicati dalle stesse autorità dell’emirato, secondo i quali 185 operai nepalesi sono morti in incidenti sul lavoro nel solo 2013. Sempre secondo questi dati il totale dei decessi fra i lavoratori nepalesi è di 382 in soli due anni. Almeno 36 di questi decessi sono stati registrati nelle settimane successive alle rivelazioni del quotidiano britannico The Guardian nel settembre scorso.
La International Trade Union Confederation (Ituc) ha stimato che prima del primo calcio d’inizio dei Mondiali potrebbero essere 4.000 le vittime di incidenti sul lavoro in Qatar. Gli immigrati nepalesi sono solo uno dei diversi gruppi di lavoratori provenienti da paesi poveri per lavorare le ricco emirato, gli altri arrivano da India, Sri Lanka e Pakistan, per un totale di 2 milioni di operai”. Il tema della pericolosità delle condizioni di lavoro per chi è impegnato nella costruzione di “grandi opere” (anche in ambito sportivo) è attuale da sempre e la FIFA dovrebbe essere maggiormente vigile, a partire dai prossimi mesi. Solo l’idea che si possa arrivare a questo dato “monstre” di 4 mila potenziali morti fino al 2022, dovrebbe far riflettere tutti i soggetti coinvolti. Si pensi per esempio che quando fu inaugurato il canale di Panama, il dato dei morti “certificato” dalle autorità del tempo fu di ben 40 mila unità (in ben sette anni dal 107 al 1914), praticamente una strage sotto gli occhi di tutti. 
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Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

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