Brasile 2014

Wilson: Nel ’74 potevamo vincere il mondiale

L’attaccante della Lazio arrivò al mondiale con grandi
aspettative, che svanirono già dopo la partita d’esordio contro Haiti (Monaco,
15 giugno 1974): sostituito con Anastasi al 69’ sul 2-1 per gli azzurri, mandò
a quel paese il c.t. Ferruccio Valcareggi. Saltata la sfida con l’Argentina
(1-1 il 19 giugno a Stoccarda), tornò titolare con la Polonia (23 giugno 1974
sempre a Stoccarda): sostituito alla fine del primo tempo con gli azzurri sotto
2-0, assistette dalla panchina all’eliminazione della nazionale (inutile il gol
segnato da Capello all’85’).

Pino Wilson (oggi opinionista televisivo per RaiSport),
azzurro di quell’edizione teutonica del Mondiale ha spiegato a “Business
People” il clima di Germania ’74.

D: Avrebbe potuto vincere quell’Italia?

R: Sì, certo. Eravamo fortissimi. Accanto a capitan
Facchetti, c’era tutto il gruppo storico della Lazio (a parte lo stesso Wilson,
Re Cecconi e appunto Chinaglia), per non parlare di campioni del calibro di
Anastasi o di Capello.

D: Cosa successe durante la partita con Haiti?

R: Il commissario tecnico decise di sostituire Giorgio
(Chinaglia, nda) e lui, davanti alle telecamere, lo mandò a quel paese con un
gestaccio. Fu uno shock per tutti in panchina, per non parlare delle polemiche
in Italia, al ritorno post eliminazione. Chinaglia si sentì tradito, ma nella
realtà il c.t. l’aveva sostituito perché gli era apparso affaticato in campo.

D: Perché l’Italia del ’74 non riuscì a qualificarsi per gli
ottavi?

R: Sbagliammo l’approccio alla partita con l’Argentina e
sottovalutammo il valore tecnico-sportivo dei polacchi. Se avessimo pareggiato
nell’ultima gara del girone saremmo andati molto avanti. La Polonia giocò una
partita molto bella e intensa e diversi calciatori di quel periodo diventarono
atleti affermati negli anni a seguire.

D: E Chinaglia?

R: Giorgio ha avuto sempre un carattere molto forte. Una
volta, di sera, prima di una partita, diede a Valcareggi la sua formazione per
il match del giorno dopo.

D: E il c.t. cosa gli disse?

R: Nulla. Gli disse solo: “Va bene, ma vai a dormire e
riposati”.

D: E il giorno dopo giocò con la formazione suggerita da
Chinaglia?

R: No, con quella che aveva già preparato per la partita.

D: Dopo il “vaffa” al c.t. cosa fece il
centravanti della Lazio?

R: Nello spogliatoio e nel pullman rimase in silenzio. Poi
la sera, siccome non lo trovavamo all’interno dell’albergo che ci ospitava,
scoprimmo che era finito nel bosco a sfogarsi da solo.

D: E chi lo ritrovò?

R: Lo stesso Valcareggi, che lo conosceva e l’aveva già
perdonato.

Erano altri tempi, di sicuro oggi sarebbe stato crocifisso
dai media.

Per la cronaca il Mondiale del 1974 fu vinto dalla Germania
Ovest (in quella rassegna giocò anche quella Est), ma gli azzurri per nemesi
storica si sono presi le proprie rivincite nel 2006, sempre in Germania,
superando prima i padroni di casa e poi la Francia di Zinedine Zidane in finale
ai rigori. 

L‘Italia di Germania 1974 è stata ribattezzata come l'”incompiuta“. Arrivò alla rassegna iridata praticamente imbattuta, dopo aver vinto due volte, nelle fasi preliminari, con l’Inghilterra e aver superato persino il fortissimo Brasile dell’epoca. Era una squadra che poteva tranquillamente centrare la finale, poi successe qualcosa di imponderabile che modificò il clima dello spogliatoio, soprattutto dopo il gesto del “vaffa” di Giorgio Chinaglia.

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Marcel Vulpis

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