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Un poster futurista scambiato per apologia del Fascismo. L’ignoranza regna sovrana!

Scelto il manifesto ufficiale per la promozione del GP d’Italia 2020 (circuito di Monza, dal 4 al 6 settembre prossimi) ed è subito polemica. Nell’immagine appaiono i cordoli di Monza, la Villa Reale di Monza e le Frecce tricolori. ll tutto in una rielaborazione “futurista” per comunicare energia, dinamicità e velocità.

Fin qui l’analisi tecnico-grafica del nuovo poster, ma qualcuno ha voluto vederci un messaggio di ispirazione “fascista”. Una polemica inutile, quanto sterile. Futurismo non fa assolutamente rima con fascismo e chi vuole “vederlo” non sa di cosa sta parlando. Secondo alcuni il manifesto richiamerebbe “atmosfere” fasciste per il suo stile “futurista” e l’utilizzo del tricolore. Un’assurdità nell’assurdità: come se l’immagine del tricolore potesse essere interpretata come “apologia del Fascismo”.

A questi ignoranti (letteralmente coloro che non sanno) è bene precisare che il movimento artistico del futurismo, pur essendosi sviluppato nel periodo del fascismo, non ha mai avuto un collegamento diretto con il pensiero politico in oggetto. Anzi molti artisti di quel periodo avevano posizioni molto lontane, per non dire antitetiche, da ciò che stava avvenendo nel paese. Angelo Argento presidente dell’associazione nazionale “Cultura Italiae” ha correttamente dichiarato: “Queste critiche infondate (futurismo, cultura razionalistica, ecc.) sanno molto di “cancel culture”.

“Questo dibattito” – ha sottolineato un altro membro dell’associazione culturale – “da condannare o meno in quanto anticamera o prodotto del fascismo è molto provinciale, molto “social” e davvero gravemente ignorante”:

Il progetto grafico è stato sviluppato dall’agenzia Foolbite (molto attiva nella realizzazione di loghi in ambito sportivo: tra questi LBA, Cariparma test match, Pallacanestro Cantù,  Sport Business Academy e il portale OnRugby.it) e dal visual designer Charis Tsevis, sotto la supervisione dell’Autodromo Nazionale Monza.

Monza autodromo manifesto Gp Italia 2020
Monza autodromo – manifesto Gp Italia 2020

“La protagonista del key visual è una vettura di Formula 1 di diverse tonalità di rosso che sfreccia sulla pista del Tempio della Velocità, riconoscibile grazie al caratteristico cordolo tricolore. Sullo sfondo svetta un’architettura neoclassica che ricorda la Villa Reale di Monza. La reggia è sorvolata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale: le Frecce Tricolori che da 5 anni prima della partenza del Gran Premio, lasciano nel cielo delle scie verdi, bianche e rosse. I tre colori, predominanti in tutto l’artwork, celebrano l’italianità della gara”, si legge in una nota dell’autodromo lombardo.

Charis Tsevis, artista di punta della tecnica della mosaic art, ha rielaborato l’idea e la composizione grafica di Paolo Guidobono e Michele Sartori, visual designer e co-fondatori di Foolbite, “frazionando elementi e colori in un mosaico digital e amplificando così l’idea di energia, dinamicità e velocità che il poster sprigiona”.

Il poster del Formula 1 Gran Premio d’Italia 2020 (sponsorizzato anche quest’anno dal marchio Heineken) verrà declinato su tutti i materiali di comunicazione dell’evento nel prossimo mese di settembre.

Qualcuno ha pensato bene di costruire, sopra a questa immagine, una ridicola polemica legata all’apologia di fascismo – ha replicato il consigliere regionale della Lega con Salvini PremierAndrea Monti -. Spero che faccia retromarcia prima di imbarcarsi in misere figuracce sia sulla storia dell’arte che su quella dell’automobilismo sportivo. Non vorrei infatti che la furia iconoclasta resti priva di controllo e si finisca per chiedere la chiusura del Museo del Novecento a Milano”. “Finalmente un doveroso richiamo alla Patria in tempi in cui sembra prevalere il cosmopolitismo e il rifiuto morboso della propria identità” ha aggiunto il suo collega del Carroccio Max Bastoni. “Ma non si può fare una battuta e arrivano addirittura – ha osservato Invernizzi sempre su Facebook – note da esponenti politici che dovrebbero essere da ben altro affaccendati” .

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