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Trenta coltellate contro Roma2024. La #Vigliaccata a cinque stelle

(di Marcel Vulpis) – Con 30 voti a favore del “NO” alla candidatura di Roma2024, il M5S capitolino, insieme a Stefano Fassina (Sinistra Italiana), ha deciso ieri, in Aula Giulio Cesare, contro il futuro della città dei prossimi anni.

Questo di fatto è avvenuto, al di là delle dichiarazioni ideologiche e senza senso dei pentastellati, che è giusto ricordare qui sotto.

“Roma ha vinto. Dal consiglio comunale è arrivato lo stop definitivo all’ennesima truffa ai danni dei cittadini. L’assemblea capitolina ha deciso di ritirare la candidatura alle Olimpiadi 2024. Il M5S ha detto no ad ulteriori sacrifici per i romani e gli italiani. Capitolo chiuso”. Cosi’ il sindaco Virginia Raggi in un post su Facebook. “Era da irresponsabili dire sì alla candidatura. Abbiamo voluto dire no ad ulteriori debiti per Roma e per l’Italia. Abbiamo voluto dire no alla banda del mattone, ai Giochi fatti sulla pelle dei cittadini. Perché ciò che hanno fatto nel passato è sotto gli occhi di tutti: cantieri mai chiusi, tanta delusione e nessuna infrastruttura per noi”, ha aggiunto Raggi nel post su Facebook dopo il NO definitivo alla candidatura di Roma.

E’ chiaro che contro questo approccio fortemente “ideologico” non c’è merito che tenga, non c’è buon senso che possa dirigere l’azione degli amministratori. Tutto è stato banalizzato e portato su un livello così basso, che chiaramente non consente l’approfondimento del dossier o di alcuni dei punti più importanti del progetto Roma2024. Quando si arriva a pronunciare frasi come “Abbiamo voluto dire no alla banda del mattone” o “…è arrivato lo stop definitivo all’ennesima truffa ai danni dei cittadini”, è finita senza possibilità di recupero dialettico.

Stiamo parlando di persone di incapaci di avere una idea di scenario non solo futuro, ma anche presente. Politici che si nascondono dietro frasi ad effetto per evitare di impegnarsi nella parte “costruttiva” della loro azione. Questo oggi è il M5S a Roma: un movimento guidato dal rancore (con una punta di lotta di classe) e da una insanabile voglia di “distruzione” della società, il tutto fatto con un approccio scientifico. Questo approccio politico è pericoloso per il futuro del nostro Paese, perché chi governa oggi i territori (soprattutto nelle aree metropolitane) non deve muoversi come un soggetto estraneo al sistema, ma capire concretamente il proprio ruolo (istituzionale) e di conseguenza muoversi per il bene della collettività, non dividerla o portarla alla distruzione. I 30 NO a Roma2024, lo vogliamo scrivere con forza, sono una “vigliaccata” (politica)

da sin. - Simone Perillo, Fiona May, Diana Bianchedi (Roma2024)

da sin. – Simone Perillo, Fiona May, Diana Bianchedi (Roma2024)

bella e buona. Oggi molti colleghi hanno paura anche ad esprimere la propria opinione nei confronti dei pentastellati. Noi, invece, non abbiamo paura di nessuno: figuriamoci del Garante Beppe Grillo. E continueremo a sottolineare l’incapacità tecnico-politica di questa Giunta, che, per trovare un assessore al Bilancio, è rimasta in stand-by per settimane. 

 

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Redazione

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