Calcio.Internazionale

Sport&Affari – Tommasi racconta la sua esperienza cinese all’Avvenire

venerdì 5 giugno 2009 – quotidiano "Avvenire"

di Massimiliano Morelli
Esistono più modi d’interpretare il calcio. C’è chi – vedi Kakà e Ibrahimovic – non può fare a meno di alzare puntualmente l’asticella del suo ingaggio e chi – ed è il caso di Damiano Tommasi – vive il football si, per campare. Ma soprattutto come esperienza di vita. A 35 anni l’eterno ragazzo di Negrar gioca per uno stipendio di 40mila dollari al mese, roba da far impallidire Ibra e l’ormai ex milanista.
Inizio banale: perchè la Cina?
Sono coincise alcune cose. La fine del contratto con il Qpr, la volontà di continuare a giocare, all’estero o in Italia (ma solo col Verona) e la proposta dalla squadra del Tianjin Teda che, con il calendario stagionale marzo-ottobre, si apprestava ad iniziare il nuovo campionato. Nel prossimo futuro dovremmo confrontarci volenti o no con la Cina e il suo popolo, cogliere questa occasione facendo il mio lavoro l’ho considerata una buona opportunità.
Primo gol con la maglia del Tianjin e dedica all’Abruzzo. Che reazione hai avuto quando hai saputo del sisma? In Cina che risalto è stato dato al terremoto?
Non ho dedicato il gol alle vittime del terremoto, questo genere di dediche non mi si addice e parlare di calcio quando si vivono eventi di questo tipo lo reputo abbastanza fuorviante. Ho detto che vorrei dedicare ben altro a chi sta vivendo questo momento difficile. In Cina la sensibilità è molto alta. L’anno scorso nel Sichuan si è parlato di più di 90.000 morti e per questo vedendo dalle immagini che si trattava di una città nei pressi di Roma il loro timore che la mia famiglia fosse rimasta coinvolta era molto alto.
In Italia è stata criticata la poca attenzione che il calcio ha dato alla tragedia. Qual è la tua opinione?
Credo che parlare di calcio in queste occasioni sia superfluo e riduttivo. In occasioni come questa ogni motivo è buono per dare notizie, un po’ più di sobrietà credo rientri nella parola “rispetto” per chi in prima persona s’è dovuto rimboccare le maniche e masticare bocconi amari. Ritengo le polemiche poco attinenti a ciò che ci si aspetta da chi vive accanto a queste famiglie.
Come sono i presidenti cinesi dei football club? Patron-mecenati come in Italia o più imprenditori?
Un mix di imprenditori e gruppi dirigenti. Anche una parte di intervento pubblico è presente. Sono qui da poco, comunque, e non conosco le varie realtà in modo molto approfondito.
Gli sponsor cinesi come si avvicinano al football, considerato certamente nuovo in questo specifico mercato?
C’è molto interesse perchè fa parte del grande business dei Paesi europei e per questo molte aziende sono attente al movimento. La Super League da quest’anno si chiama "Pirelli Super League" e questo la dice lunga sul legame calcio-Europa-Cina. C’è anche il Governo che nell’ottica di rendere competitiva la nazionale sta investendo molto soprattutto nel calcio giovanile.
Verona, Roma, Levante, QPR, Tianjin Teda: accumuli esperienze di vita a livello personale o credi potranno servirti per un futuro da allenatore o da dirigente?
Non so quale strada prenderò una volta appese le scarpe al chiodo, di sicuro queste esperienze mi stanno aiutando molto soprattutto a livello personale. L’esperienza diretta nella mia professione potrebbe essere anche uno stimolo a rimanere nell’ambiente ma non certo un obbligo.
Hai sempre sottolineato l’importanza dello spogliatoio, a Trigoria parlavi dell’opportunità  di confrontarti con persone che avevano altre usanze, ma eri “padrone di casa”. Come gestisci i rapporti adesso che sei lo straniero?
Purtroppo vivo questa esperienza dopo quella di padrone di casa e ho il rammarico di non aver accolto a dovere chi veniva da fuori. Tante sono le difficoltà, le perplessità e i dubbi che si hanno da ospite, che essere ricevuti nella dovuta maniera è fondamentale. Dovunque sono stato mi hanno accolto benissimo e in tutti questi posti so che tornerò con molto piacere.
La famiglia: quanto è stata importante nelle tue decisioni?
Fondamentale. Se mia moglie non se la fosse sentita di rimanere in Italia da sola con 4 figli non avrei minimamente pensato di partire per Tianjin. Credo che questa esperienza serva molto anche alle mie figlie più grandi (12, 10, 6 anni) perchè capire che esiste un altro mondo molto diverso senz’altro gli sarà di aiuto nella loro crescita.Intervista di Massimiliano Morelli sull’Avvenire a Damiano Tommasi, che ha giocato in questa stagione in Cina. Un’analisi approfondita del mercato asiatico anche sotto il profilo dello sport-business.

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