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Sport&Affari – Stadi: accordo Selex-Italgest

Gli stadi del futuro non sono piu’ un miraggio in Italia. Recependo le indicazioni dell’Uefa sull’impiantistica sportiva, secondo cui gli stadi devono essere sempre piu’ polifunzionali, sicuri, efficienti ed ecologici, alcuni dei nostri club si stanno gia’ attrezzando in tal senso. Non solo la Juve, che alcuni giorni fa ha presentato l’avveniristico progetto del ”nuovo” Delle Alpi.

Ma anche, ad esempio, la Sampdoria, che gia’ nel 2007 aveva presentato il progetto dello stadio che dovra’ sorgere tra l’aeroporto di Genova, il polo tecnologico degli Erzelli e il porticciolo di Sestri Ponente.

Intanto, Atalanta, Udinese e Bologna sono in stretto contatto con le rispettive amministrazioni cittadine per ammodernare gli stadi gia’ esistenti, con l’obiettivo di abbattere al massimo i costi di gestione e, al contempo, rendere gli impianti piu’ sicuri e raggiungere gli standard piu’ alti di efficienza energetica. E se Roma e Lazio puntano con decisione allo stadio di proprieta’, da realizzare al piu’ presto, anche in casa Inter se ne inizia a parlare concretamente. Tra i principali vantaggi dei nuovi stadi c’e’ sicuramente quello di una maggior sicurezza per gli spettatori e la totale efficienza energetica attraverso l’istallazione di pannelli fotovoltaici.

Proprio per questo Selex Service Management, societa’ di Finmeccanica, e Italgest hanno sottoscritto un accordo di collaborazione ”per la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio impiantistico sportivo italiano”: le due societa’ progetteranno e realizzeranno i nuovi sistemi di sicurezza e di produzione di energia rinnovabile.

Selex Service Management, in particolare, mettera’ a disposizione il proprio know-how per offrire le migliori soluzioni tecnologiche per la sicurezza degli stadi, attraverso la fornitura di servizi e applicazioni elettronici per la sicurezza e la tutela di persone o cose. Italgest invece offrira’ le tecnologie per la realizzazione di impianti di produzione di energia ricavata dal sole. In pratica, il sistema di sicurezza (telecamere) e di illuminazione sara’ totalmente alimentato dall’energia solare. E, soprattutto, il sistema energetico dei nuovi impianti avra’ un impatto minimo sulle casse dei club, visto che incidera’ non piu’ del 20-30% del costo complessivo di ogni stadio, abbattendo drasticamente i costi di gestione degli impianti italiani.

La collaborazione tra Selex e Italgest e’ favorita dalla proposta di legge Lolli-Butti. Depositata lo scorso 6 novembre in Parlamento, il ddl prevede una serie di agevolazioni fiscali e prcedure piu’ snelle per la realizzazione di nuovi e moderni impianti sportivi.

”Con questa legge – ha spiegato all’ASCA il deputato del PD, Giovanni Lolli, che insieme al senatore del PDL, Alessio Butti, ha proposto il ddl impiantistica – anche le societa’ meno blasonate e i comuni di medie dimensioni potranno avere uno stadio di proprieta”’.

Il calcio in Italia genera un giro d’affari annuo che supera i 6 miliardi di euro, quasi mezzo punto del PIL (dati: Innovare Stadi). Di questo, solo una piccolissima parte, neppure 250 milioni, pari a meno del 5% arriva agli stadi. E per le quattro squadre piu’ importanti (Milan, Juventus, Inter e Roma) il fattore stadio incide solo per il 15% del totale degli introiti (circa 30 milioni di euro) annuali. E’ stato stimato che il giro d’affari che si verrebbe a creare con la costruizione e l’ammodernamento di nuovi stadi entro il 2016 sarebbe di 4 miliardi di euro. Estendendo la stima alle arene, ai palazzetti e alle infrastrutture sportive, si arriva a 20 miliardi di euro".

fonte: ASCA

 

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Marcel Vulpis

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