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Senza Valentino Rossi la MotoGp avrà lo stesso appeal marketing/tv?

Non c’è bisogno di essere un esperto dei “segreti” della MotoGp, o meglio ancora un veggente, per intuire, che, quest’anno, la spartizione delle vittorie tra i tre campioni spagnoli più rappresentativi (due GP portano la firma di Vinales, una ciascuna Marquez e Pedrosa) sta consacrando la leggenda Valentino Rossi, primo provvisoriamente nella classifica individuale 2017/18, pur non avendo mai vinto (16 punti in Qatar, 20 punti a testa in Argentina e negli Usa, e appena sei punti nell’ultima prova in Spagna) in questa nuova stagione.
Gli esperti del settore ritengono che Rossi, pur avendo già conquistato 62 punti, rispetto ai 60 di Vinales, ai 58 di Marquez e ai 52 di Pedrosa, per potersi fregiare del titolo iridato, dovrà conquistare in gara non meno di 5 gran premi. Mancano 14 GP al termine del campionato, ma il “Dottore” deve tornare a vincere per sognare in grande. Resta il fatto che il centauro di Tavullia appare, comunque, già in forma rispetto alla precedente edizione della MotoGp.
Ma perchè, tornando alla tesi di questo post, la Dorna Sports (titolare di tutti i diritti del Motomondiale) si sfrega le mani per l’inatteso “stato di grazia” del campione italiano? Le ragioni sono molteplici: Rossi si stima che possa correre in moto almeno per le prossime due stagioni (quella in corso e la successiva). Se dipendesse, esclusivamente dalla volontà della società iberica, Rossi potrebbe/dovrebbe correre all’infinito. Comunque vada sarà un record: visto che parliamo di un atleta professionista capace di entusiasmare e far sognare le folle di mezzo mondo anche a 40 anni suonati (nel 2019). Una longevità incredibile, soprattutto se abbinata ad uno stato di forma fuori dai canoni tradizionale.

Il logo del blog www.skeetgp.com

Il pilota di Tavullia è un’icona di profilo assoluto, un personaggio sportivo che trascende il mondo delle due ruote. Rossi è il mondo delle due ruote. Vende in tutto il mondo cappellini e t-shirt, sfruttando l’e-commerce, ma anche gli spazi “fisici” dei diversi circuiti (vende anche tra le fan base dei suoi colleghi).
Per assurdo, quando arriverà il giorno del ritiro, meriterebbe che il suo numero di gara (il “46”) venisse ritirato. Un po’ come avviene nel calcio per i campioni che hanno rappresentato un’epoca. Sarebbe un gesto di rispetto incredibile e come Skeetgp.com lo proponiamo, in modo costruttivo, alla Dorna.
Un suo ritiro nel primo anno, potrebbe mandare in tilt, o, comunque, ridimensionare il business globale del motomondiale.
Secondo gli analisti di settore, oggi Rossi vale più del 30-35% del business della Dorna nella MotoGp. C’è da dire che lo stesso campione italiano ha beneficiato di un assoluto monopolio di immagine, tant’è che, da diversi anni, gestisce, con una sua società il merchandising di molti suoi “colleghi” di lavoro (e non solo). Anche il progetto del “Ranch”-laboratorio finalizzato alla scoperta di nuovi talenti (testati con il team SKY-VR46 nella Moto3 e Moto2) è in questa direzione. (per continuare a leggere il post di SkeetGp.com clicca qui) – fonte www.skeetgp.com – articolo pubblicato 2 giorni fa

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Redazione

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