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Rio2016: tante idee, poche certezze. FIDAL a colloquio con Malagò (CONI)

(di Gianni Bondini) Il titolo è la promessa fatta stamattina dal vertice Fidal con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, volato poi a Londra per il canottaggio. A ottobre la rotta dev’essere decisamente
invertita. E’ pronto un nuovo decalogo, proviamo a illustrarlo, è “figlio” del disastro ai Mondiali in Cina.
A Formia o dovunque si possa organizzare, nascerà un vero Centro Tecnico Federale. Dove riunire periodicamente atleti e tecnici. Niente più “liberi tutti“, con gli atleti che scelgono di gareggiare dovunque
conviene e poi giungono (ai Mondiali) stanchi e facili all’infortunio.

Come sanno bene il segretario generale e il vicesegretario CONI (Roberto Fabbricini e Carlo Mornati), che sempre ieri mattina hanno messo sul tavolo le loro esperienze di impegni mondiali e olimpici.
Si parla d’ingaggiare anche il tecnico francese degli ostacoli. E’ l’unica novità (si fa per dire). Così come il Centro di preparazione scelto è Formia, anche se la Fidal rischia di mettersi in fila, perché già diverse federazioni hanno scelto quella sede. E secondo alcuni esperti sarebbe una sede decentrata. Roma, a fianco alla Fidal, sembra
il posto più sicuro, ma dove?

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