Serie A - Serie B

Rassegna stampa – Il regolamento L.N.P. sugli spazi commerciali delle maglie da gioco

"Calcio, rivoluzione per gli sponsor"

MARKETING SPORT

Di Pagina a cura di Marcel Vulpis

ANTICIPAZIONE/ Ecco le novità approvate dal consiglio della Lega in materia di divise da gioco.

 

 

Le squadre potranno avere due brand sul davanti delle maglie

 

Il calcio italiano apre decisamente agli sponsor. Più spazi sulle maglie ufficiali da gioco, anche due marchi commerciali sul davanti della casacca, possibilità di sfruttare un partner diverso per ogni gara, il logotipo del club inserito all’interno dei numeri, il patch della LNP commercializzato esclusivamente in abbinamento alla jersey dei club. È una rivoluzione copernicana per il football tricolore che ItaliaOggi anticipa in esclusiva.

Le novità suelencate, infatti, fanno parte delle ´variazioni del regolamento delle divise da gioco’ approvate dal consiglio della Lega calcio nella riunione dello scorso 15 giugno (in modifica di quanto attualmente in vigore: G.U. n. 499 del 21 giugno 2001).

La Lega, che rappresenta attualmente 20 club di serie A e 22 di B, ha comunicato (tre giorni dopo) via fax queste novità a tutte le realtà associate e, a breve, pubblicherà il nuovo regolamento.

Le variazioni delle divise da gioco sono sicuramente una boccata d’ossigeno per i piccoli club, ma anche le major del football italiano sono d’accordo sul fatto che avere due sponsor sul davanti della maglia porterà risorse fresche e avvicinerà nuove realtà imprenditoriali al mondo del pallone.

Dalla Lega sottolineano che l’introduzione del doppio sponsor (la superficie sponsorizzabile aumenta da 200 a 250 cmq) è un forte elemento di novità, ma non si assisterà ai patchwork, non sempre gradevoli da un punto di vista visivo/grafico, delle divise delle squadre austriache o francesi. Maggiore libertà commerciale, quindi, ma nell’ottica di una graduale trasformazione.

Sarà una rivoluzione soft nel segno del business, senza disturbare il gusto, in tema di merchandising, dei 27 milioni di supporter italiani (fonte: AC Nielsen). Chi si aspetta, quindi, il prossimo 12 settembre (data prevista per la prima giornata della stagione 2004/5) una miriade di marchi sulle casacche dei 42 club di A/B rimarrà deluso. Innanzitutto perché il tempo a disposizione non è tantissimo (la nuova stagione è alle porte) e poi perché non tutte le società sono strutturate internamente per sfruttare al meglio queste opportunità di business.

Lo stesso dicasi per la possibilità di scendere in campo con uno sponsor diverso per ogni evento. Una leva commerciale difficilmente utilizzabile da parte di tutti i club di A e B, anche se si attendono degli esperimenti già a partire dalla prossima stagione.

Il nuovo regolamento della Lega (applicabile anche nelle partite di coppa Italia) spezza, una volta per tutte, l’immobilismo del calcio tricolore in tema di maglie. Nel futuro saranno un po’ meno pulite a livello di design, ma porteranno più soldi ai club. Non è da escludere, tra l’altro, che, nei prossimi anni, si possa arrivare a nuove modifiche. Le maniche delle divise, i calzoncini e le calze permettono ancora ulteriori variazioni sul tema.

Si pensi, per esempio, alle squadre del campionato francese o a quelle della massima serie argentina. Il Boca Juniors ha il marchio Pepsi sul davanti e sul retro della maglia e lungo le due maniche ha venduto uno spazio molto visibile alla Goodyear. Grazie a questa operazione, pur in un periodo di crisi economica del paese, è riuscito a incassare 1,9 mln di euro.

Alcuni addetti ai lavori fanno notare che, al di là delle novità legate alle divise da gioco, è importante riuscire a trovare partner affidabili senza svendere gli spazi. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi il Livorno calcio, promosso quest’anno in A, sta proponendo la jersey-sponsorship principale a 400 mila euro a stagione. Cifre, che, fino a pochi anni fa, non erano neppure ipotizzabili nella massima serie. La crisi economica sta stravolgendo tutto e anche le spa calcistiche devono fare i conti con la politica di austerity degli spender.

C’è chi, invece, ritiene di poter chiedere cifre fuori mercato giocando sul proprio blasone sportivo.

È il caso della Fiorentina (sponsorizzata in B da SaiFondiaria). I gigliati si stanno muovendo sul mercato con richieste molto vicine ai 3 mln di euro, difficilmente esaudibili da parte degli attuali investitori del sistema calcio.

In casa Ac Milan, infine, applaudono con forza al nuovo regolamento della Lega calcio. Grazie a quanto introdotto al punto 5 (vedere tabella allegata), il club rossonero ha trasformato un fornitore in un nuovo partner commerciale. L’inserimento del logo sociale nei numeri è, di fatto, una nuova licenza e la Steelscreen (che realizza tutti i numeri e i nomi dei giocatori per le maglie dei campioni d’Italia) sta entrando a far parte del pool dei partner del club lombardo. Oltre a ciò la nuova norma creerà qualche problema in più all’industria del falso, che, ogni anno, sottrae risorse importanti a tutte le società italiane

fonte: ItaliaOggi

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