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PER IL NEW YORK TIMES, IL CALCIO IN CINA E’ SULL’ORLO DEL FALLIMENTO  

(di Fabio Sesti) – Il quotidiano statunitense New York Times ha svolto un’interessante analisi sulla crisi esistenziale che vive il calcio cinese, le cui società che una volta spendevano decine di milioni ora non possono pagare gli stipendi e il cui massimo campionato, la Chinese Super League, non gioca una partita da mesi.

Le dolenti note sono partite a febbraio, quando l’attività della squadra campione in carica, Jiangsu Suning F.C., è stata bruscamente interrotta. La stagione del campionato è stata ripetutamente sospesa per dare spazio alle gare di qualificazione al mondiale della nazionale. E’ a rischio anche la sopravvivenza della squadra di maggior successo, il Guangzhou F.C., a causa della crisi di liquidità della sua società madre, il conglomerato immobiliare Evergrande. I dipendenti di altre squadre hanno accettato di terminare i loro contratti a lungo termine con l’intesa di ricevere gli stipendi arretrati, ma per molti i soldi non sono mai arrivati. I calciatori cinesi che non sono stati pagati o sono rimasti senza squadra, avendo pochissimo appeal internazionale, rischiano di restare senza lavoro. La FIFA ha il potere di impedire ai club nuovi acquisti finchè non vengano risolti i debiti salariali, e alcuni, tra cui il Wuhan F.C., sembrano essere già soggetti a tale sanzione.

Le prospettive per il campionato cinese non sono chiare. I destini dei club rimangono legati agli umori dei funzionari del calcio locale, che sono noti per cambiare bruscamente le regole, e alla salute finanziaria dei principali investitori della lega, in genere imprese immobiliari. Gli stipendi da capogiro sono finiti.

Ai mali del campionato si aggiunge l’incertezza che incombe sul suo calendario. A luglio, la federazione ha annunciato che avrebbe ridotto il numero di partite – un altro colpo per le squadre alla disperata ricerca di entrate – per soddisfare le esigenze della nazionale, la cui competitività agli alti livelli rimane una componente chiave del progetto cinese per il calcio. Gli investimenti della Super League in giocatori e allenatori stranieri, oltre che nelle strutture, venivano visti infatti anche nell’ottica di un miglioramento dei calciatori cinesi. I risultati sono stati però deludenti, visto che la Cina non gioca i mondiali dal 2002.

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Redazione

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