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Panama Papers: ma il calcio, alla fine, è una grande lavatrice?

Pubblichiamo un’interessante analisi sul caso “Panama Papers” (la più grande inchiesta globale, che ha coinvolto 380 giornalisti di tutto il mondo), a firma Nicholas Gineprini, contributor per Tuttocalcioestero.it – e tra i migliori analisti del calcio cinese (Chinese Premier league). 

Alla nostra domanda Gineprini ha risposto così e in questo pezzo riprendiamo alcuni passi dell’articolo di approfondimento su Panama Papers, con l’occhio rivolto al mondo del calcio:

C’era bisogno di ulteriori conferme per capire che il calcio non è più uno sport che esplica le proprie funzioni sul campo da gioco, bensì negli uffici? Lo scandalo Panama Papers, che ha coinvolto pesantemente il mondo del calcio, uccide definitivamente il concetto di sport.

Panama è uno degli stati più sviluppati del centro America, con 3.6 milioni di abitanti, confina con la Colombia a sud e Costa Rica a nord. Panama figura nella lista grigia dell’OCSE assieme ad altri 13 paesi, sotto la voce tax heaven e centri finanziari. Il sistema finanziario è definito di tipo territoriale, per cui chiunque può aprire società offshore a Panama, allo scopo di non pagare le tasse sui guadagni né avere restrizioni finanziarie. Da quanto emerso dall’inchiesta Panama Papers, sono figurano più di 200 mila società offshore create dallo studio legale Mossack Fonseca, fondata nel 1977 da Jurgen Mossack e da Ramon Fonseca, con più di 46 uffici dislocati in tutto il mondo. Lo scandalo finanziario ha colpito i vertici del Partito Comunista cinese, il premier inglese Cameron, il presidente ucraino Poroshenko e gli uomini del presidente russo Putin. Mentre le alte cariche politiche accaparrano scuse e cercano di prendere tempo, nella più civile Islanda, il primo ministro Sigmundur Gunnlaugsson si è dimesso.

Ma ora passiamo allo sport, e cominciamo con il piatto forte, con Lionel Messi, campione sul campo con la maglia del Barcellona. I Panama Papers sono la cosìddetta “cigliegina sulla torta” dopo i guai con il fisco spagnolo, che ha chiesto per Messi 22 mesi di carcere, per la presunta evasione di 4.1 milioni di euro avvenuta fra il 2007 e il 2009, tramite società create in paradisi fiscali come Belize e Uruguay. Il processo per l’argentino inizierà il 31 maggio e i Panama Papers vanno ad aggravare ulteriormente la sua situazione. Dietro questi meccanismi è appurato il coinvolgimento del padre di Messi, per il quale il fisco spagnolo ha chiesto 18 mesi di carcere.
Appare ridicola la risposta dell’argentino di fronte le accuse “Io non guardo quello che firmo. Firmo quello che dice mio padre di firmare, non guardo né mi concentro né chiedo” rendendosi così complice nella sua assoluta noncuranza e ignoranza.
Da quanto emerso, i rapporti fra Messi e Panama sono iniziati nel 2012 con la creazione della società Mega Star Enterprises Inc

Come potevano le massime istituzioni calcistiche non essere coinvolte? Con stupore è emerso anche il nome di Gianni Infantino (ex segretario generale UEFA), il nuovo presidente della FIFA, l’uomo giusto per ripulire il calcio dopo l’oscura era Blatter. Mai avrei immaginato che il buon Infantino poche settimane dopo l’elezione si ritrovasse già in questa situazione. La questione riguarda la presunta vendita di diritti tv gestiti da società off-shore, in particolare destano attenzione i diritti della Champions League, Coppa Uefa e Supercoppa Europea nei periodi 2003-2006 e 2006-2009, acquistati dalla società Cross Trading per un importo pari a 111 mila dollari. Questa stessa azienda avrebbe poi venduto gli stessi diritti all’emittente dell’Ecuador Teleamazonas per un valore superiore di quasi tre volte (311 mila euro) rispetto a quanto speso in un primo momento. La società Cross Trading è una delle tante implicate nello scandalo FIFA che ha portato alle dimissioni di Blatter.
Negli ultimi giorni la polizia elvetica ha perquisito la sede della UEFA, per fare ulteriore chiarezza su una questione che (naturalmente) coinvolge anche Platini con la società Balney Enterprises Corp.
Nel frattempo Infantino si è difeso: “Non accetto che venga messa in dubbio la mia integrità” e “Sono pronto a collaborare”.

Non solo Messi, Infantino e la UEFA. I Panama Papers coinvolgono il mondo calcistico in maniera capillare, coinvolgendo circa 20 società di calcio come il Boca Junior e la Real Sociedad, ma anche grandi giocatori del passato come Heinze e Seedorf.
Infine, come non citare l’Italia, con ben 800 persone coinvolte. Il nome di maggior spicco è quello di Luca Cordero di Montezemolo, attuale presidente del comitato promotore per i Giochi Olimpici di Roma 2024….

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