Londra 2012

Olimpiade – La vetrina umana di Bolt nel cuore di Londra

Se chiedete a un imprenditore locale cosa ne pensa dei Giochi, lui non vi darà risposte entusiastiche. Nel centro della capitale britannica a parte qualche chiosco per le informazioni, le ormai famose corsie olimpiche, e qualche abbellimento d’occasione, rimane sempre la stessa. Certo se voi state vicino agli stadi, o alle strutture dedicate ai tifosi, quella emozione tipica dei giochi la sentirete. Bisogna anche tener conto che la maggior parte dei luoghi dove si svolgono le gare sono abbastanza decentralizzate.


Ma chi ovviamente cerca di trarre forza, o introiti, dalle olimpiadi sono i negozi della città. Anche se solo vagamente  ricordano lo stile sportivo-dai marchi  che possono essere di abbigliamento casual  o anche di prodotti alimentari- oppure più semplicemente perché si trovano a Londra, avranno sempre un qualcosa che richiamerà l’immagine delle Olimpiadi, per attrarre il turista-tifoso. Poi naturalmente ci sono i negozi e i brand i quali  direttamente fanno  parte dell’evento sportivo, o perché sono sponsor ufficiali della manifestazione oppure perché sono sponsor tecnici di qualche nazionale.


Esempio perfetto è quello del Puma Concept Store di Carnaby Street, che a poche ore dalle gara che ha riconfermato il campionissimo Usain Bolt, già lo celebrava con quella che viene definita una “vetrina umana”. Scena molto buffa: dietro la vetrina del negozio, due ballerine giamaicane  si muovevano, sulle note di una canzone dance-caraibica, vestendo come il centometrista plurimedagliato olimpionico e imitandone tutte le mosse ormai famose. L’operazione è riuscita, sono state molte le persone che si sono fermate per vedere, fotografare e filmare il balletto. Ma c’è stato anche chi, infervorato da uno spirito femminista, ha improvvisato una piccola protesta contro la mercificazione della donna.


(di Matteo De Paoli)

Si sente lo spirito olimpico a Londra? La città, per chi la conosce, non sembra aver subito troppo l’effetto Olimpiade. Se già i londinesi abbandonavano la city durante il periodo d’agosto, lasciandola completamente ai turisti, con i giochi olimpici  la città non è poi così movimentata rispetto ai ritmi abituali. 

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Marcel Vulpis

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