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Match-fixing, Bovolenta (Capo Integrity Fifa): “Indagini, denunce anonime, collaborazione con bookmakers, formazione: così proteggiamo il calcio dalle frodi”

Indagini, denunce anonime, monitoraggio dei mercati delle scommesse in collaborazione con i bookmakers, formazione degli atleti: così la Fifa protegge il calcio dai tentativi – continui – di manipolazione degli eventi da parte dei criminali. Il capo dell’Integrity della Fifa, Ennio Bovolenta, come riporta agipronews, ha spiegato la strategia della massima organizzazione calcistica mondiale durante la conferenza digitale “Betting on Sports Europe” organizzata da Sbc.

“La Fifa è impegnata nella protezione dello sport, abbiamo un dipartimento dedicato all’Integrity che prepara e implementa le azioni contro il match-fixing. Vogliamo difendere il gioco. La corruzione è in tutto il mondo, non ci sono aree nel mondo esenti dal fenomeno: in Europa c’è un livello “significativo” di rischio ma abbiamo un continuo scambio di informazioni su possibili “alert”, un network di piattaforme nazionali di controllo e una forte collaborazione con la Uefa. Il monitoraggio riguarda circa 34mila partite all’anno in Europa: in sostanza tutti i match organizzati dalla Uefa e dalle federazioni nazionali affiliate”.

Un cartellino giallo, ha raccontato Bovolenta, può nascondere un interesse criminale: così però si elimina l’imprevedibilità di un evento, che è il vero segreto del successo di uno sport. “Un danno irreparabile. I manipolatori lo fanno per ottenere un profitto: spesso si tratta di denaro, quando qualcuno promette soldi a chi può manipolare un match. Qualche volta c’è anche un vantaggio sportivo, per motivi di classifica, per una retrocessione, per qualificarsi alla fase successiva di un torneo. Noi abbiamo un approccio da tolleranza zero, questa è la nostra missione”, ha detto ancora.

Le sanzioni sono pesantissime: minimo 5 anni di squalifica – ma accade spesso che la squalifica sia a vita – e 100 mila franchi svizzeri di multa per ogni violazione accertata. “La nostra strategia coinvolge le federazioni calcistiche nazionali ma abbiamo accordi con tante istituzioni – sportive e non solo – mondiali”, ha aggiunto Bovolenta. C’è anche tanta formazione: briefing con i responsabili integrity delle nazionali, con gli arbitri, una task force specializzata. E i risultati arrivano, visto che ai mondiali femminili di Francia 2019 non si è registrata neanche una segnalazione, malgrado un giro di scommesse stimato 14 volte superiore all’edizione di Canada 2015.

“L’obiettivo è che tutti i 211 membri della Fifa siano in grado di attuare le misure anti manipolazione, noi non possiamo farlo da soli: ognuno ha almeno un addetto a questa attività. Siamo anche in prima fila nel sanzionare i colpevoli e nell’evitare che le frodi si ripetano. Monitoriamo le partite e i mercati delle scommesse per prevenire le frodi e poi conduciamo le investigazioni insieme alle autorità nazionali. Dai mercati del betting prendiamo tanti elementi che ci dicono se un match è a rischio o no: non basta che ci siano sospetti ovviamente ma l’alert ci aiuta ad avviare le verifiche. Entro due o tre giorni – grazie ad un importante accordo con Sportradar – capiamo nei dettagli cosa è successo in una partita. Raccogliamo le prove, eventualmente deferiamo gli atleti agli organi giudicanti sportivi e coinvolgiamo le forze dell’ordine competenti per gli aspetti penali. Fondamentale è infine la collaborazione con l’industria delle scommesse”.

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Redazione

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