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Marco Bogarelli “diffida” Dagospia dopo un articolo sulla “partita” dei fondi in Lega calcio Serie A

In data 24 settembre 2020, all’u.r.l. https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/lotito-grande-battaglia-diritti-tv-ndash-capito-che-strada-che-247905.htm, il sito Dagospia ha pubblicato e diffuso un articolo intitolato “Lotito e la grande battaglia dei diritti TV”, all’interno del quale il dott. Marco Bogarelli (nella foto in primo piano) è stato presentato testualmente come “l’uomo coinvolto in mille processi e che con la sua Infront ha contribuito a portare il calcio italiano al disastro”. 

L’agenzia Sporteconomy è venuta a conoscenza del contenuto della lettera di “diffida” e richiesta di “rettifica”, che, in queste ore, è stata inviata alla redazione di Dagospia dai legali dell’imprenditore milanese (già fondatore di Media Partners e di Infront Italy, prima di rassegnare le dimissioni da questa società, da Infront Group e da Wanda Group nel novembre 2016).

…di seguito:

E’ falso che il signor Bogarelli sia mai stato coinvolto in mille processi (sic! il termine “processo” è chiaramente indicativo della circostanza – destituita di ogni fondamento – che nei confronti dell’Assistito sarebbe stata esercitata l’azione penale venendo egli ad assumere la veste di imputato). Come in seno a Dagospia si sa – o si dovrebbe sapere – perfettamente, Marco Bogarelli è stato coinvolto in una sola (altro che mille!) indagine (altro che processo!) attivata dalla Procura della Repubblica di Milano, la quale si è conclusa – già nell’aprile 2018 – con un decreto di archiviazione (emesso dietro conforme richiesta del P.M.) che ha riconosciuto la piena liceità dell’operato dell’Assistito sottolineando l’intervenuta “demolizione dell’intera impostazione accusatoria”. 

Ciò sulla scia della decisione del Tribunale del Riesame di Milano del precedente giugno 2017 che aveva fatto riferimento – e nuovamente soccorre l’eloquente testo del provvedimento – ad una “disintegrazione delle ipotesi accusatorie”.

Ed è assai grave che Dagospia abbia evocato (inesistenti) processi, sottacendo – ciò che più conta – l’esito pienamente liberatorio dell’unica inchiesta che ha riguardato il signor Bogarelli.

E’, ancora, falso che Marco Bogarelli, con la sua Infront, abbia contribuito a portare il calcio italiano al disastro. L’assunto, a tacer d’altro, è implacabilmente smentito dagli esiti dell’accertamento investigativo milanese che ha riguardato Infront, nell’ambito del quale – e basta nuovamente rammentare la decisione del Tribunale del Riesame – si è evidenziato, quanto specificamente a Bogarelli, che “non può confondersi, invero, la capacità imprenditoriale, maturata e implementata negli anni, con la commissione di reati”, e che l’Assistito ha perseguito l’obiettivo di tutelare, in egual misura a quelli di Infront, gli interessi economici della Lega Calcio.

Valga aggiungere che anche il TAR Lazio con le sue pronunce del 23 dicembre 2016 ha sottolineato come Infront, sotto la gestione di Marco Bogarelli, abbia operato in modo ineccepibile, e che dal 2009 al 2019 i proventi della Lega di Serie A derivanti dai diritti televisivi si sono incrementati del 91% in ragione di una crescita costante, passando da euro 720.000.000,00 a euro 1.370.000.000,00.

Proprio l’opposto di un pregiudizio al calcio italiano.

In forza di quanto esposto, e in ogni caso con riserva di ogni iniziativa di tutela nelle debite sedi, Vi diffido a rimuovere quanto prima (e comunque entro il termine di 3 giorni dalla ricezione della presente) dal sito Dagospia i succitati riferimenti lesivi sul conto del mio Assistito, e Vi invito a pubblicare quanto prima, sullo stesso sito e a corredo dell’articolo indicato in esordio, il seguente comunicato di rettifica:

Con riferimento al contenuto dell’articolo intitolato “Lotito e la grande battaglia dei diritti TV”, pubblicato in data 24 settembre 2020, su richiesta di Marco Bogarelli si precisa: – che egli non ha mai subito alcun processo; – che il predetto è stato oggetto di una mera indagine (c.d. inchiesta Infront) conclusasi nel 2018 con un decreto di archiviazione (emesso dietro richiesta dello stesso Ufficio del P.M.) che ha riconosciuto la piena liceità del suo operato; – che, nell’ambito degli accertamenti relativi alla medesima inchiesta così come in esito alle decisioni rese dai giudici amministrativi, si è dato atto di come Marco Bogarelli ed Infront, denotando capacità imprenditoriale, abbiano tutelato gli interessi economici della Lega Calcio; – che, in virtù dell’attività di advisor svolta da Infront, dal 2009 al 2019 i proventi della Lega di Serie A derivanti dai diritti televisivi si sono incrementati del 91% in ragione di una crescita costante, passando da euro 720.000.000,00 a euro 1.370.000.000,00”.

 

Questa querelle conferma l’inizio di un grande scontro tra i diversi fondi/alleanze interessati alla partita della “riorganizzazione” della Lega calcio Serie A. 

Per la cronaca la redazione Dagospia è già intervenuta decidendo di rimuovere l’articolo oggetto della richiesta della rettifica.

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