Punto e a Capo

Lotito salva la S.s. Lazio con un “mutuo” di 23 anni

Aver appreso dalle principali agenzie di stampa che la S.s.Lazio ha imboccato il tunnel della salvezza è sicuramente una notizia positiva, in un calcio che è sempre più povero di tutto (di risorse finanziarie, oltre che di idee e di buone notizie). Dobbiamo riconoscere al presidente Claudio Lotito di aver gettato il cuore oltre l’ostacolo pur di salvare il club biancoceleste. Durante, tra l’altro, una bagarre “politica”, che sta diventando sempre più incandescente.

Il Sig.Lotito è il nuovo “Machiavelli” del calcio tricolore. In una sola giornata è diventato consigliere di Lega, con l’obiettivo di entrare ufficialmente nel salotto dei potenti (mossa tentata, ma mai riuscita allo stesso Cragnotti) e ha salvato la Lazio nella difficile partita con l’Erario. Alla fine di una serie di trattative convulse si è appreso che la S.s.Lazio dovrà restituite all’Agenzia per l’Entrate circa 140 milioni di euro in ben 23 anni. Sul salvataggio della società romana non avevamo dubbi. Troppo pericoloso per chiunque scherzare con un marchio calcistico di questo spessore alla vigilia delle elezioni regionali. Così come non avevamo dubbi che la richiesta di transazione di Lotito si sarebbe trasformata, di fatto, per le caratteristiche temporali dell’accordo in un vero e proprio “mutuo” (e c’è pure, a conferma della nostra tesi, l’ipoteca di Formello che non è stata cancellata dall’Agenzia per le entrate).

Qual è il messaggio di tutta l’intera faccenda?. Lotito il Machiavelli, Lotito il Traghettatore, ha compiuto un mezzo miracolo. Adesso, però, bisognerà capire chi continuerà il lavoro iniziato dall’attuale presidente. E’ chiaro che con un accordo così lungo non è pensabile che Lotito metta la parola fine sulla “querelle” con l’Erario, così come risulta sempre più chiaro che serve, ed anche in tempi brevi, un socio forte o una cordata di imprenditori con risorse fresche. Da che cosa l’abbiamo capito?. Innanzitutto dalle garanzie richieste dall’Agenzia per completare l’intera pratica. L’ipoteca su Formello rimane, così come la cessione di una parte dei crediti degli abbonamenti, il cui flusso annuo è pari a 6-8 milioni di euro. Per dirla in parole povere: l’Agenzia, per motivi politici e sotto la pressione della piazza biancoceleste, ha accettato di trovare una transazione (anche perchè in caso di fallimento non avrebbe recuperato neppure un euro), ma per quanto riguarda le garanzie è andata più che sul sicuro (Formello e crediti sugli abbonamenti dei tifosi). Che, a questo punto, iniziano a diventare l’ago della bilancia del futuro di questa società.

Gli Irriducibili e i gruppi delle tifoserie laziali iniziano realmente ad avere un peso centrale, visto che con le loro “tessere” pagheranno, in quota parte, i debiti presenti e futuri del club. E allora, ci chiediamo, non sarebbe più morale da parte della società, fare entrare una loro rappresentanza in seno alla società. Alla fine per Lotito e chi l’ha preceduto (da Cragnotti a salire) si sono presi le manganellate dei celerini e, più di altri, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo.

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