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L’Inter sogna di uscire a breve dal Settlement agreement

 (di Marcel Vulpis*) – L’obiettivo primario è l’equilibrio economico-finanziario e le ultime dichiarazioni del direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, sul tema non lasciano dubbi al riguardo: “Finalmente dovremmo uscire dal settlement agreement con l’Uefa (l’accordo con il quale la società ha concordato un percorso per rientrare nei parametri stabiliti dall’ente di Nyon, nda), ma il Financial Fair Play non sparisce. In questi ultimi 3-4 anni ci ha dato parecchi impedimenti in sede di mercato”.

I controlli contabili del massimo organo di governo del calcio europeo continueranno, ma la conferma della presenza in Champions (quest’anno il club è nel girone “B”, insieme a Psv Eindhoven, Tottenham e Barcellona), può risultare determinante per garantire la sostenibilità del bilancio nerazzurro.

Pronti i dati del nuovo bilancio

Il prossimo 26 ottobre, tra l’altro, verranno ufficializzati i dati dell’esercizio al 30 giugno 2018. Si è chiuso, presumibilmente, con un “rosso” pari a 18 milioni di euro (nel precedente era stata superata la soglia dei -24 milioni). C’è fiducia tra gli amministratori del club milanese, perché la gestione è stato improntata al rispetto totale delle regole imposte dal Financial Fair Play (anche se, per il momento, manca all’appello proprio il giudizio dell’Uefa). La società ritiene, tra l’altro, che, dall’insieme dei costi, debbano essere esclusi quelli destinati al settore giovanile e alle infrastrutture. Spese cosiddette “virtuose” secondo i parametri del nuovo Fair Play Uefa.

Le notizie più positive arrivano sempre dall’Europa. La partecipazione alla Champions (2018/19) ha portato “virtualmente” nelle casse più di 54 milioni di euro. La quota partecipazione ed i premi per le due vittorie conquistate (contro Tottenham e PSV) valgono già 44,3 milioni di euro, ma a questa cifra bisogna aggiungere la biglietteria stimata, al termine della fase a gironi, in 10 milioni di euro.

Si entra definitivamente nell’era Suning

La data del 26 ottobre è cruciale per il futuro della società nerazzurra. Verrà nominato il nuovo consiglio di amministrazione ed è già prevista l’uscita del magnate indonesiano Erick Thohir (attuale presidente e proprietario di quote per il 31,05%), che verrà sostituito da Steven Zhang, figlio di Zhang Jindong, proprietario del club, ma, soprattutto, 13° uomo più ricco della Cina, con un patrimonio personale stimato in 11,3 miliardi di euro (a capo del colosso cinese Suning). Sempre durante la stessa riunione verrà discussa l’approvazione del bilancio di M-I Stadio, società-veicolo, nata nel dicembre 2011 dalla trasformazione di Consorzio San Siro Duemila, attraverso la quale Inter, Milan e comune di Milano gestiscono l’impianto di San Siro.

Al termine del consiglio il club entrerà definitivamente nell’era cinese, con Thohir fuori da tutte le cariche societarie, per una cifra vicina ai 200 milioni di euro (è stimata una plusvalenza stimata di circa 157 milioni). Se ciò non dovesse avvenire immediatamente, l’imprenditore indonesiano rimarrà ancora nel consiglio di amministrazione nerazzurro con tre uomini di sua fiducia, per poi uscire entro la fine dell’anno.

Effetti positivi ma nel medio periodo

Tornando al futuro e al calciomercato di gennaio, gli alti incassi previsti in Champions sono importanti, ma la società sa che questa finestra invernale rientra nel bilancio della stagione in corso. E’ difficile, quindi, che le entrate in oggetto possano portare vantaggi concreti nelle scelte sportive del club.

Nel frattempo, la squadra, dopo un avvio stentato in campionato, è tornata a volare. Il terzo posto provvisorio in classifica (ad appena due punti dal Napoli, stabile secondo) lascia ben sperare per una stagione, che dovrebbe confermare la qualità dell’assetto scelto dal tecnico Luciano Spalletti. L’Inter torna a vedere la luce, sia in campo che fuori, e attende fiduciosa il responso dell’Uefa sulla bontà dei conti presentati in sede di settlement agreement. Un patteggiamento stretto con l’organismo elvetico per 4 stagioni sportive: dal 2015/16 alla stagione in corso (2018/19).

I numeri del precedente bilancio

In attesa dei dati al 30 giugno 2018, è possibile esaminare quelli dell’ultimo bilancio depositato (30 giugno 2017). E’ ben visibile la perdita di esercizio quantificata in 24,57 milioni di euro, in parte anche determinata dagli “ammortamenti” aumentati di 35 milioni di euro. Di fatto, ci troviamo di fronte al primo esercizio della nuova gestione cinese. L’FC Inter, infatti, il 28 giugno 2016, è passata di mano al nuovo socio cinese Suning Holdings group (azionista di maggioranza, in attesa dell’uscita di Thohir), attraverso la società Great Horizon. Tra gli indicatori più importanti vi è il patrimonio netto del bilancio consolidato, negativo per 83,41 milioni, e il fatturato netto pari a 263,65 milioni di euro.

L’area ricavi presenta un dato molto positivo, ovvero l’esplosione delle revenues commerciali (110,36), nel confronto con la stagione 2016 (47,15 milioni), e soprattutto superiori anche alle entrate da diritti tv (83,76 milioni), ai ricavi da gare (27,96 milioni) e agli “altri ricavi” (41,55 milioni). Sul fronte dei costi (226,18 milioni), quelli per tesserati e personale hanno superato il tetto dei 151,26 milioni, mentre gli “altri costi operativi” sono pari a 74,91 milioni di euro. (fonte: Tuttosport/speciale “I Conti in Tasca”).

* direttore agenzia Sporteconomy.it

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Marcel Vulpis

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