L’analisi del DL stadi punto per punto
TGCOM ha analizzato, punto per punto, il decreto stadi, dedicato alla sicurezza all’interno degli stadi, nato sull’onda emotiva dell’omicidio del tifoso campano Ciro Esposito nelle ore che hanno preceduto la finale Tim Cup 2014 del 3 maggio scorso tra Napoli e ACF Fiorentina.
ARRESTO DIFFERITO
Il cosiddetto arresto in flagranza differita e’ consentito anche contro chi intona cori o innalza striscioni che incitano alla discriminazione razziale o etnica.
TIFOSI SORVEGLIATI SPECIALI
Alla pari dei mafiosi e terroristi, i ‘daspati’ recidivi e gli ultra’ pericolosi potranno essere sottoposti dal tribunale alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, integrata se necessario da altre misure di prevenzione quali il divieto o l’obbligo di soggiorno.
SICUREZZA STADI A CARICO CLUB
Le società sportive dovranno versare una quota dell’incasso (dall’uno al 3 per cento) per pagare gli straordinari degli agenti addetti alla sicurezza.
TASER AI POLIZIOTTI
In via sperimentale alla polizia sarà data in dotazione la pistola elettrica. La sperimentazione dovra’ pero’ avvenire con le necessarie cautele per la salute e secondo principi di precauzione.
Dopo aver ottenuto l’ok da parte della Camera dei Deputati, quest’oggi anche il Senato ha approvato il Dl Stadi inerente alla sicurezza negli stadi, voluta fortemente dopo gli scontri prima della Finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina e che hanno portato alla morte del supporter azzurro Ciro Esposito.
Tantissime le novità e le regole inserite all’interno della nuova legge sulla sicurezza negli stadi: si va dal Daspo di gruppo, al contributo che va dall’1 al 3% che le società calcistiche dovranno versare allo Stato per la sicurezza, sino all’utilizzo del ‘Teser‘ ovvero la pistola elettrica.
TASSA DALL’1 AL 3% – Una parte dell’incasso (dall’1 al 3%) sarà versato da tutte le società per pagare pagare tutti gli addetti alla sicurezza che lavoreranno all’interno dello stadio, quando vi sarà una manifestazione sportiva. Questa decisione ha fatto arrabbiare non poco tutte le società che nell’ultimo incontro in Lega Calcio, hanno dichiarato incostituzionale l’art.3 ter della legge. Infatti l’assemblea aveva annunciato, che in caso di approvazione da parte del Senato del suddetto articolo, avrebbero protestano sino a minacciare anche un possibile sciopero del campionato.