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La nazionale femminile FIH scende in campo a sostegno della cultura con il claim #AdottaUnaMadre

La FIH – Federazione Italiana Hockey aderisce al progetto culturale #AdottaUnaMadre e lo fa per dare il proprio contributo nella salvaguardia culturale di uno dei musei più importanti d’Italia; un unicum: il Museo provinciale campano di Capua, al cui interno è custodita la più importante collezione di Matres Matutae al mondo, composta da oltre 100 sculture.

Il Museo di Capua (dipendente dall’ente provinciale di Caserta) rischia infatti di chiudere e questo porterebbe, come è evidente, alla dispersione di tutti i suoi reperti archeologici, tra i quali la più completa collezione al mondo di Matres Matutae (le statue di tufo che gli antichi romani realizzavano per ringraziare la dea della fertilità), facendo così perdere quel senso di identità con il territorio locale che ha sempre caratterizzato queste opere. Per dare il suo contributo, simbolico ma concreto, la FIH ha scelto di coinvolgere le atlete della Nazionale Italiana Femminile Senior (che occupa il 16esimo posto al mondo nel ranking mondiale), che dal 21 giugno al 2 luglio parteciperà al Round 2 della Hockey World League di Bruxelles. Si tratta della più importante manifestazione internazionale di hockey della stagione e l’Italia (che arrivando tra le prime otto si qualificherebbe, per la prima volta nella sua storia, alla World Cup) darà la massima visibilità alla campagna di sensibilizzazione, vestendo la maglia da gioco con impressa l’immagine di una Mater Matuta (realizzata dal graphic designer Diego Mangiaterra) e la scritta #AdottaUnaMadre.

La FIH ha voluto abbinare il nome “hockey” a questo progetto di salvaguardia culturale – dice Sergio Mignardi, presidente della Federazione Italiana Hockeyperché il Museo di Capua è un presidio culturale di importanza non solo italiana, ma mondiale e vogliamo diffondere l’idea che i valori (nascita, fertilità, bellezza) vadano salvaguardati. Vogliamo partecipare al processo, più generale, di cultura sportiva e mi piace pensare che il mondo dello sport, e quello femminile in particolare, possano adottare queste madri e dare così il proprio contributo con iniziative che vedano coinvolti altri sport e altri amici sportivi”, conclude Mignardi.

IL MUSEO. Il Museo Campano di Capua, fondato nel 1870 ed inaugurato quattro anni più tardi, ha sede nello storico palazzo Antignano del IX secolo. Ospita nelle sue sale testimonianze archeologiche e medioevali che solo qui possono essere ammirate. Il settore archeologico, con importanti collezioni di sculture, sarcofagi, mosaici, terrecotte votive ed architettoniche, vasi, bronzi e monete, rappresenta un patrimonio di inestimabile valore e di notevole interesse documentario sulla storia dei popoli antichi della Campania.

È proprio in questo settore che si trova la più preziosa e singolare delle collezioni del Museo Campano: le Matres, sculture in tufo raffiguranti donne sedute con in grembo uno o più bambini in fasce.

Le prime Madri furono rinvenute accidentalmente nei pressi dell’antica Capua nel 1845. Solo tra il 1873 e il 1887 si effettuarono ricerche con finalità archeologiche che portarono alla luce un numero considerevole di statue.

Fra le statue c’è un’unica scultura che invece di reggere neonati tra le braccia, ha in una mano una melagrana e nell’altra una colomba, ovvero i simboli di fecondità e di pace. Quella scultura, che raffigurava la divinità tutelare del tempio, è stata individuata come una delle diverse rappresentazioni dell’antica dea della fecondità muliebre: la Bona Dea, e da alcune scritture si evince che nel territorio di Capua venisse chiamata la “Mater Matuta”. Le altre Madri, invece, rappresentano probabilmente degli ex voto, un ringraziamento per la concessione del bene della fecondità; ma nel tempo, per tutte queste sculture in tufo, si è consolidata la dizione “Matres Matutae”.

La collezione conta oltre cento Matres, datate presumibilmente tra il IV e il II secolo a.C.

LA CAMPAGNA #ADOTTAUNAMADRE. #AdottaUnaMadre è l’iniziativa, lanciata dalle associazioni Capuanova e Aislo. L’adozione è proposta a personalità della cultura, del mondo accademico, dell’arte e della conoscenza classica o scientifica. Sono chiamati ad aderire anche gli operatori culturali e quelli della società civile e produttiva, impegnati nello sviluppo del territorio.

Agli adottandi è chiesto un impegno di natura culturale e di grande impatto simbolico indirizzato a promuovere la conoscenza delle “Matres Matutae” e la loro giusta valorizzazione a livello nazionale ed internazionale. (Per aderire vedi anche www.capuanova.it)

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