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La Brexit avrà un impatto sul futuro della Premier League inglese?

Britannici al voto ad un anno dal famoso referendum. Conservatori in netto vantaggio ma una vittoria del Tories potrebbe cambiare le sorti della Premier League. Opinioni, pronostici e curiosità raccolte da Oddschecker ad una settimana dal voto decisivo.

Dopo la Brexit e con l’approssimarsi della sfida elettorale tra Conservatori e Laburisti dell’8 giugno, ci si interroga su quali possano essere le conseguenze nel caso in cui a prevalere sarà la linea della Hard Brexit voluta dalla leader dei Tories, Theresa May, o quella Soft promossa dal laburista Jeremy Corbyn.

Una Hard Brexit e l’incertezza su come il Regno Unito dovrà rinegoziare gli accordi commerciali influirà anche sulla Premier League, visto che una svalutazione ulteriore della sterlina potrebbe favorire le cessioni all’estero dei giocatori di Premier e, viceversa, complicare la campagna acquisti dei club inglesi.

Oggi i calciatori “stranieri” in Premier League rappresentano circa 70% del totale. Ben 14 club del massimo campionato inglese sono di proprietà totale o sostanziale di imprenditori esteri. Il Chelsea campione in carica potrebbe essere il team più penalizzato da una Hard Brexit (il 76% dei gol realizzati quest’anno dai Blues di Conte sono di marca europea).

Stesso discorso per gli allenatori. Tra le prime dieci classificate in questa stagione, solo il Bournemouth e il West Brom hanno in panchina un manager del Regno Unito (e negli ultimi sette campionati solo lo scozzese Sir Alex Ferguson ha spezzato lo strapotere dei manager “non britannici” vincendo la Premier nel 2011 e 2013).

Arsène Wenger, manager (francese) dell’Arsenal, si è detto “preoccupato” rispetto all’applicazione della Brexit sulla Premier League: “Oggi – ha spiegato – la Premier è vista come il campionato più attrattivo sia sul piano tecnico che sul piano degli investimenti. Purtroppo questa immagine potrebbe ben presto svanire”. Ma tra gli addetti ai lavori c’è anche chi sostiene che la Brexit gioverà ai giovani prospetti inglesi.

Tutto (o quasi) però dipenderà da cosa accadrà dopo le consultazioni elettorali del prossimo 8 giugno. Gli ultimi report vedono il Partito Conservatore come il chiaro favorito per la vittoria finale.

 

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Redazione

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