(di Daniele Rizzi) – Il Liverpool FC ha citato la presunta incapacità del marchio di abbigliamento New Balance di raggiungere i livelli di distribuzione della “rivale” Nike, in una battaglia davanti all’Alta Corte iniziata tecnicamente venerdì 18 ottobre.

I Reds, precedentemente, erano stati citati in giudizio da New Balance per il mancato rispetto della clausola di rinnovo del contratto di fornitura tecnica, con scadenza maggio 2020.

Il Liverpool è pronta a firmare un accordo di sponsorship quinquennale con Nike, a partire dalla stagione calcistica 2020-21, ma New Balance afferma di poter corrispondere tale offerta. Pertanto l’attuale partnership potrebbe essere rinnovata secondo i termini previsti nell’accordo iniziale.

I documenti del tribunale riportano che il Liverpool “non considera l’offerta di New Balance come autentica” e ciò è dovuto alle garanzie e ai termini dell’offerta della casa dell’Oregon (il brand si sarebbe già impegnato a rifornire i prodotti Liverpool in 6mila negozi in tutto il mondo), ma anche alla presunta incapacità di New Balance di offrire tali garanzie e termini (il brand, dall’inizio della partnership ad oggi, ha ottenuto accesso a 2.975 negozi). Il club cita inoltre la capacità di Nike di utilizzare superstar globali come Lebron James (asso dei Los Angeles Lakers in NBA) e Serena Williams (campionessa di tennis) per commercializzare i propri prodotti in tutto il mondo. Elemento, quest’ultimo, che, però, non ha alcuna rilevanza giuridica nel giudizio in esame. 

New Balance, nel 2011, si è impegnata a pagare 45 milioni di sterline all’anno per diventare fornitore ufficiale di kit sportivi del Liverpool. L’offerta del competitor Nike (30 milioni di sterline garantiti annui), rappresenta una somma significativamente più bassa di quanto il Liverpool stima di poter raggiungere, ma è il potenziale di marketing e distribuzione territoriale stabilito nella partnership ad aver attratto definitivamente i campioni d’Europa.