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SkySport: Intervista a Maldini direttore tecnico del Milan

Domani, sabato 26 ottobre, alle 12.45, alle 16.45 e alle 20.15 su Sky Sport Serie A, appuntamento con “Speciale Maldini”, un’intervista al Direttore Tecnico del Milan, di cui seguono alcune anticipazioni, andate in onda oggi su SkySport24.

 Partiamo dal momento del Milan

Il momento è delicato, ma fa parte della ricrescita del club. Ci sono stati tre cambi di proprietà in pochi anni, che hanno sicuramente minato questa squadra. Il cambio di allenatore di quest’anno è una cosa che non ci aspettavamo. E’ stata una decisione che abbiamo preso a malincuore, perché comunque è stata una scelta nostra condivisa con il club, che mirava ad avere un allenatore con concetti forti, che potesse sopperire un pochino alla mancanza di esperienza della squadra, che effettivamente è abbastanza giovane.

La stranezza sta nella rapidità della scelta

Se tu prendi una decisione a metà campionato, il campionato è già andato; se la prendi all’inizio può essere affrettata, è vero, c’è questo rischio, ma c’è anche l’idea di incidere sulla stagione in corso.

Hai ricevuto tante critiche

Forse una cosa su cui non siamo stati bravi noi e non è stata brava la proprietà è nel parlare e dire gli obiettivi, e nel dire quello che abbiamo ereditato. Abbiamo ereditato una squadra con un passivo di 125 milioni, abbiamo fatto un mercato a zero l’anno scorso, ci sono tante cose che non sono state dette, siamo stati banditi dall’Europa anche per le gestioni precedenti, abbiamo ricevuto multe, l’anno scorso di 12 milioni, per le gestioni precedenti, nel senso che il cammino è difficile. Se lo si dice, secondo me, i tifosi e chi guarda il Milan ha un’idea un pochino più completa della situazione che si vive qua. E poi alle critiche, sinceramente, io sono abituato, sono convinto di quello che sto facendo, so che lo sto facendo al mio massimo. Poi, come tutti, la mia permanenza o no sarà figlia dei risultati.

Berlusconi se la prende spesso con voi

Berlusconi è stato sicuramente un grandissimo Presidente, il migliore che io potessi avere all’età di 19 anni, dopo che da tre anni giocavo già titolare con il Milan. E’ una persona a cui voglio bene e sempre gliene vorrò. Devo dire che questa sua tendenza a risultare spiritoso e fare sempre le battute, spesso lo rende inelegante. Questa è una cosa assolutamente personale, ma per quello che riguarda l’affetto che ho provato e che provo per lui, rimarrà sempre immutato.

Quando questo Milan tornerà ad alti livelli?

Ci vuole tempo. La mia storia è pesante, di conseguenza il fatto che io sia qui a lavorare e che con me ci sia una persona come Boban testimonia che non vogliamo tornare a quei livelli alti fra 10 o 15 anni. Non ho tutto questo tempo. O meglio, ce l’ho, ma non voglio aspettare dieci anni per tornare ad essere competitivo, quindi la nostra presenza dovrebbe dare una sorta di garanzia di rientro a determinati livelli in tempi accettabili, anche se quantificarli diventa difficile. Se nell’idea della società – ma non è così – c’è l’idea di tornare competitivi tra 15 anni e fare 12 anni da squadra di media classifica in Serie A, noi non saremo sicuramente quelli che saranno a capo della direzione sportiva.

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