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Il futuro del calcio europeo è nella sostenibilità economica. Stategico il raggiungimento del FPF

L’equilibrio finanziario dei club e le loro prospettive di sviluppo sono alcuni dei temi più attuali nell’organizzazione nazionale ed internazionale del mondo del calcio. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la UEFA e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno introdotto, nell’ambito dei rispettivi regolamenti, nuove normative in tema di Licenze e Fair Play Finanziario allo scopo di implementare e rafforzare gli standard qualitativi ed i requisiti a cui ogni club è e sarà chiamato ad attenersi per partecipare alle competizioni e far parte del sistema.

L’introduzione di queste specifiche regolamentazioni e il loro continuo aggiornamento hanno spinto il Centro di ricerca Baffi Carefin dell’Università Bocconi e la Federazione Italiana Giuoco Calcio ad organizzare un incontro di approfondimento sul tema dal titolo “Financial Fair Play: Europe and Italy”, che si è svolto oggi a Milano.
Il ruolo della Federazione è quello di fungere da regolatore per assicurare sostenibilità tra le regole della UEFA e la disciplina italiana delle Licenze Nazionali: questo è il concetto di base dell’intervento del Direttore Generale della FIGC Michele Uva, per il quale “la Federazione ha l’obbligo di normare, promuovere la sostenibilità, proteggere gli investimenti, incentivare la professionalizzazione e assicurare la legacy per tutelare i milioni di tifosi di calcio”. Uva ha quindi illustrato l’introduzione delle nuove regole del Fair Play Finanziario italiano che a regime andrà nel 2018-2019 e che si basa su indicatori di liquidità, indebitamento e costo del lavoro. Il rispetto di questi indicatori e del breakeven sarà criterio ammissione ai campionati.

I lavori del convegno sono stati aperti dal saluto del Rettore dell’Università Bocconi Andrea Sironi, quindi è stata la volta del Prof. Donato Masciandaro, direttore del Centro Baffi Carefin, che ha tracciato il programma della giornata e le motivazioni che hanno spinto la Bocconi e la FIGC ad organizzare l’incontro, ricordando lo straordinario impatto economico dell’industria calcio. Un veicolo eccezionale che genera ricchezza e proprio per questo necessita di regole, anche e soprattutto nel settore finanziario.
Questa è stata la prima di diverse giornate di approfondimento sulle regolamentazioni, in particolare quelle economiche e sui bilanci, che la FIGC ha intenzione di promuovere. È un’esigenza nata lo scorso giugno durante la discussione di KickOff 2015, il think thank sul gioco del calcio organizzato dalla Federazione, con esponenti provenienti dalla società civile.
Tra i relatori, oltre a Michele Uva e a Donato Masciandaro, anche Andrea Agnelli (Presidente Juventus FC, Rappresentante dell’European Club Associations e membro del Comitato Esecutivo UEFA), Umberto Gandini (Vice Presidente del Consiglio Esecutivo dell’European Club Associations, Direttore Organizzazione Sportiva AC Milan), Gian Marco Ottaviano (Docente presso The London School of Economics and Political Science), Karl-Heinz Rummenigge (Amministratore Delegato Bayern Monaco, Presidente del Consiglio Esecutivo dell’European Club Associations e Rappresentante dell’ECA, membro del Comitato Esecutivo UEFA) e Andrea Traverso (UEFA Head of Club Licensing & Financial Fair Play).

 
Nel suo intervento, Rummenigge ha parlato della crescita costante del Bayern a livello societario, sottolineando come la bravura dei bavaresi sia stata quella di emergere secondo una programmazione senza farsi condizionare da tifosi e dai media con “le vittorie che hanno fatto il resto”.
“La bravura di un dirigente oggi – ha dichiarato invece Andrea Agnelli – è quella di coniugare l’esigenza dei tifosi, cioè la vittoria sul campo, con quella di un buon amministratore per rispettare in pieno tutte le regolamentazioni in essere”.
Umberto Gandini ha ripercorso lo storico del dibattito acceso tra Club e UEFA dal quale poi è nato il Financial Fair Play europeo, ma ha anche ricordato come sia difficile uniformare perché il calcio è un’industria particolare: “In questo settore non ci sono quote di mercato da conquistare e le strategie e le soluzioni sono per tutti diverse come lo sono i principali attori, cioè le società”.
“Con l’introduzione del Financial Fair Play nel 2008 stiamo correggendo – ha dichiarato infine Andrea Traverso. UEFA Head of Club Licensing & Financial Fair Play – una situazione che vede il 60 per cento dei club con gravi perdite. Il calcio cresce del 10 per cento, nessun altro settore ha questi numeri. Ci sono potenzialità da cogliere”.

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Redazione

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