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Il Comitato olimpico sloveno in prima fila contro la corruzione nello Sport

Il 14 e 15 ottobre 2016 si è svolta a Lubiana in Slovenia, la Conferenza internazionale sulla Trasparenza e la corruzione nello Sport.

La celebrazione del 25° anniversario del Comitato Olimpico Sloveno è stata una grande opportunità per affrontare e discutere questioni molto importanti riguardo i recenti sviluppi del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Uno dei punti salienti della giornata è stata la conferenza “L’etica nello sport e la lotta contro la corruzione”, che ha toccato diversi argomenti tra cui la corruzione nello sport, il doping, la responsabilità del TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) e le sfide che dovrà ancora affrontare nel futuro.

Il premier sloveno Miro Cerar, cresciuto in una famiglia di sportivi, è ben consapevole dell’importanza dell’etica, del fair play e dell’umanità nello sport. Nel suo discorso ha sottolineato che nello sport moderno nota troppo materialismo, individualismo e competitività, dove a volte l’aspetto prevale sul contenuto. Il premier ha concordato sul tema della tolleranza zero nello sport, ma le sanzioni devono però essere sempre eque e oneste in proporzione all’infrazione commessa dall’atleta, esponendo la necessità di una maggiore collaborazione tra le organizzazioni sportive e lo Stato.

Il presidente del Comitato Olimpico Europeo, Janez Kocjančič ha tenuto un discorso sulla corruzione in tutte le sue svariate forme, su quanto essa sia profondamente radicata e abilmente nascosta nella nostra società.

“Abbiamo assistito a parecchi interventi molto interessanti da parte di autorità sportive a livello internazionale, discussioni sui compiti futuri e sulla direzione che ogni singolo individuo coinvolto nel mondo dello sport dovrebbe perseguire.« Ha inoltre sottolineato l’importanza della trasparenza nello sport, dei meccanismi di controllo, di regole chiare e organi indipendenti, con riferimento all’ex presidente della Fifa Havelange e al genero Ricardo Teixeira, presidente della Federazione Calcistica del Brasile, i cui nomi erano comparsi nella relazione del procuratore svizzero con l’accusa di aver ricevuto dall’ISL più di 41 milioni di dollari in tangenti per i diritti di marketing della Coppa del Mondo.

Andreas Selliass ha condiviso la ricerca del 2015 di cui è il coautore, dalla quale è emerso che c’è ancora un ampio margine di miglioramento soprattutto nell’ambito della trasparenza. La maggior parte delle 35 Federazioni Sportive Olimpiche Internazionali non ha un disegno istituzionale sufficentemente implementato da monitorare e sanzionare in membri con potere decisionale. Gli alti funzionari sportivi non sono abbastanza incentivati ad agire in conformità con gli interessi dei loro elettori.

Una immagine della campionessa olimpica di sci alpino, Tina Maze (SLO)

Una immagine della campionessa olimpica di sci alpino, Tina Maze (SLO)

Igor Klančnik ha contribuito alla conferenza con il suo discorso riguardo l’integrità in tutte le sue forme e l’ombra di corruzione che si aggira in tutta la comunità sportiva.

Il presidente del Comitato Olimpico danese Niels Nygaard ha parlato dell’interazione tra i singoli governi ed i Comitati Olimpici nazionali e di come una buona cooperazione può portare ottimi risultati nella lotta contro la corruzione.

In conclusione, tutti i presenti hanno concordato che il CIO e le Federazioni Internazionali debbano lavorare insieme per prevenire ed estirpare la corruzione in ogni sua forma dal mondo dello sport. Si rende quindi necessaria una maggiore trasparenza nei rapporti finanziari tra tutte le Federazioni Internazionali, il CIO, i Governi ed i loro responsabili, la cui etica giocherà un ruolo fondamentale.

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