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I “gufi” vogliono un’Italia stracciona. Renzi lavora ad un nuovo super-jet per i voli di Stato. Sognando Roma2024

(di Marcel Vulpis) – Non si conosce ancora il modello di aereo che diventerà la nuova casa volante del presidente del Consiglio in occasione dei prossimi voli intercontinentali. L’unica cosa certa è che si tratta di una operazione di leasing e può costare tra i 400 mila euro e il milione a settimana. Potrebbe essere, per esempio, un Airbus A330, ma deve, soprattutto, poter volare per più di 15 ore senza fare scali, oltre ad essere accessoriato, sugli standard dell’Air Force One di Barack Obama o dell’aereo di Stato tedesco, che ha ben 4 infermerie. Senza sognare così in grande il Premier Matteo Renzi vuole poter comunicare in qualsiasi momento (non solo attraverso il telefono vocale) e quindi ha dato come input che il nuovo aereo sia fortemente tecnologico (con tanto di Wi-Fi in ogni area del veivolo). 

Naturalmente in Italia si è scatenato il finto scooppismo alla rovescia. Dimostrare l’indimostrabile. E’ chiaro che una potenza mondiale come il nostro Paese deve essere al passo con i tempi e dopo 15 anni è anche corretto riammodernare la flotta aerea di rappresentanza. Se questo avviene sotto la presidenza Renzi non è certo una colpa, né possiamo continuare a dare del nostro Paese una immagine “stracciona“. Poi ci sono i gufi, i benpensanti, i finti-moralisti, i radical chic, che cercano di dimostrare che 50 milioni di euro è una vera e propria follia, in termini di costi e di fondi pubblici. Come se un volo di Stato possa essere equiparato ad una guasconata o come se per raggiungere un paese “amico” si debba, per assurdo, volare in Economy su una compagnia low cost. Perché l’Italia è questo: piangere il morto e fregare il vivo. Adesso tutti si riempiono la bocca del termine spending review, ma il gioco è contare i 50 milioni di euro a Renzi, che li chiede nel suo ruolo più che istituzionale di Presidente del Consiglio. Poi con l’altra mano escono i miliardi di euro e nessuno fa i titoloni sul Fatto Quotidiano (che ha già ribattezzato l’operazione “Air Force Renzi” in stile serie tv “House of Cards”). Strano, però!

Siamo contenti che ci sia la volontà di rilanciare l’immagine del nostro Paese anche attraverso questo piccolo tassello (ovvero l’utilizzo di un mezzo più moderno) e speriamo che Renzi accompagni il presidente del CONI, Giovanni Malagò nell’autunno 2017 a Lima (Perù) quando si deciderà il nome della host-city olimpica, durante l’assemblea del CIO (in occasione della sua 127ima sessione straordinaria), per i Giochi estivi del 2024 (in lizza non solo la Città Eterna, ma anche Los Angeles, Toronto, Parigi e Amburgo). Ce lo auguriamo vivamente!

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Marcel Vulpis

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