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Gli esperti vanno contro il CIO: Tokyo 2021 non avrà un grande impatto sull’economia giapponese

(di Felix Agresti de Philippis) –“Le Olimpiadi di Tokyo rinviate all’estate del 2021 potranno essere un grande impulso per la ripartenza dell’economia giapponese e una rinascita dell’industria del turismo”. Queste parole, rilasciate dal membro del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) John Coates lo scorso giovedì 16 aprile, hanno suscitato una pronta risposta da parte di alcuni esperti in economia dello sport che affermano il contrario.

Helen Lenskyj, professoressa emerita dell’Università di Toronto, sostiene che in questo preciso frangente storico il Giappone difficilmente potrà sostenere il fardello economico dei Giochi Olimpici senza avere ricadute pesanti. Secondo la ricercatrice australiana (che ha dedicato gran parte della sua ricerca accademica allo studio dei Giochi Olimpici come fenomeno socioeconomico), le Olimpiadi possono avere un impatto economico positivo sulle finanze di un Paese soltanto se disputate in circostanze favorevoli. Quest’ultima condizione molto probabilmente verrà a mancare l’estate prossima, dal momento che il Giappone verosimilmente si ritroverà in una pesante recessione economica causata dalla pandemia Covid-19. Parte di questa crisi verrà inoltre acutizzata dai costi (stimati attorno ai sei miliardi di dollari) derivanti dal rinvio della manifestazione sportiva, quasi interamente a carico di Tokyo. Gli aiuti economici del CIO, infatti, saranno indirizzati primariamente alle federazioni internazionali e ai diversi comitati olimpici nazionali, lasciando al Giappone un contributo minimo.

La tesi di Helen Lenskyj è corroborata ulteriormente dai risultati delle ricerche portate avanti da Robert Baade e Victor Matheson, due professori universitari statunitensi. Nel loro ultimo studio “Going for Gold: The Economics of the Olympics”, pubblicato nel 2016, i due accademici americani hanno analizzato l’impatto nel breve e nel lungo periodo che le diverse Olimpiadi hanno avuto sul commercio, le infrastrutture e l’occupazione dei Paesi ospitanti. Gli esiti di questa indagine sono evidenti: nella maggior parte dei casi, le sedi ospitanti hanno puntualmente registrato pesanti perdite economiche dovute ad una netta asimmetria tra le risorse impiegate nell’allestimento della manifestazione e i ricavi guadagnati. Un altro elemento che si ricava dallo studio di Baade e Matheson è il trend negativo del turismo registrato nelle ultime edizioni. L’innalzamento dei prezzi, i costi di viaggio e il sovraffollamento delle città durante il periodo estivo hanno ultimamente scoraggiato in maniera significativa i turisti, invece che attrarli.

Seguendo le indicazioni fornite dagli esperti, le autorità nipponiche difficilmente riusciranno ad invertire la tendenza di questi studi, in particolar modo ora che il Giappone risulta essere uno dei Paesi più colpiti dalla crisi economica causata dal Covid-19. Le prossime Olimpiadi potrebbero dunque infliggere all’economia giapponese un colpo disastroso, disattendendo le rosee previsioni del membro del CIO John Coates.

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Redazione

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