Forze dell’ordine a pagamento? Solo negli stadi dei club.

Lega di A e
lega di B sono insorte e anche il CONI non è d’accordo. L’opinione pubblica
sembra orientata qualunquisticamente  a
farla pagare al calcio: con gli ingaggi milionari ai calciatori. Paghino pure
gli straordinari (di fame) ai poliziotti che rischiano di essere (quantomeno)
pestati per 30 euro extra.

Che i
poliziotti siano pagati meglio è scontato, ma il resto non sta in piedi. Perché
buona giurisprudenza considera che “in luogo pubblico sia il servizio pubblico
a garantire la sicurezza e a sue spese”. Quindi oggi soltanto lo stadio della
Juventus è privato e in quel caso sia la società bianconera a pagare il
servizio d’ordine.

Se ne
rendano conto i senatori che a breve dovranno esaminare il “decreto sicurezza”
in seconda lettura per trasformarlo, eventualmente in legge.

Gli stadi
sono dei Comuni e l’Olimpico è di proprietà del CONI. Le società di calcio
pagano o dovrebbero pagare una specie di “canone d’uso” chiavi in mano. Cioè la
gestione dell’impianto spetta al “locatore”, quindi al Comune e al CONI. E
lasciamo perdere il luogo comune che il calcio è spendaccione e non paga l’affitto
degli stadi, se i Comuni per “scambio di favori” non si fanno pagare, affari
loro. E’ sicuro che gli straordinari per il servizio d’ordine della partita a
polizia e carabinieri sono a carico della proprietà degli impianti.

Semmai, se
il Ministero dell’Interno è in bolletta, si sbrighi il Parlamento ad approvare
la legge sugli stadi, così (balle e progetti con supermercati e villette a
parte) i club di calcio si gestiranno i loro impianti e pagheranno anche il
servizio di polizia.

Al tirar
delle somme, fanno ben le Leghe e anche il CONI (più riservato come ente
pubblico) a dire non a dire “no al caro polizia”.  Semmai vigilino perché i club taglino definitivamente
i legami con gli ultrà, quello è un discorso serio e di contrasto alla
violenza.

Per chi non
l’ha visto o non lo ricorda consigliamo di cercarsi il dvd del film “All’ultimo
minuto”. Un vecchio film che però sottolineava certi perversi intrecci società
e tifosi violenti  con biglietti gratuiti
e altri “benefit” per incitare e linciare a comando. Quello è un problema serio
non le spese di polizia a carico dei club.

(Tempi Supplementari di Gianni Bondini) La Camera ha detto sì al pagamento da parte delle società di calcio del servizio d’ordine pubblico negli stadi. Lo ha fatto approvando il decreto legge di contrasto alla violenza.

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Marcel Vulpis

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