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Fair play sotto i tacchi a Rio tra atleti russi ed americani. Phelps e King contestato la Efimova

Tensioni e nervosismi tra gli atleti nel nuoto olimpico di Rio. Soprattutto tra russi ed americani. Pietra dello scandalo è l’ammissione in gara di atleti sospettati di doping grazie alle sentenze del TAS di Losanna.

«Rispettate i vostri avversari». È questo l’invito, sul filo del fair play che il CIO ha voluto lanciare agli atleti presenti ai Giochi dopo il gesto non proprio politically correct della ranista statunitense Lilly King alla collega Yulia Efimova, e le dichiarazioni severe di alcuni nuotatori tra cui, Michael Phelps, nei confronti della russa, ammessa dal TAS di Losanna. nonostante il suo coinvolgimento nello scandalo doping.

«Chiediamo agli atleti maggior fair play – ha aggiunto il portavoce del Cio – non solo sul campo ma anche nelle dichiarazioni».

Yulia Efimova, dopo il bronzo di quattro anni fa a Londra, nella vasca olimpica di Rio ha toccato per seconda nella finale dei 100 rana, alle spalle della statunitense King, ma ad attenderla fuori dall’acqua ha trovato solo una bordata di fischi di chi non le perdona di essere alle Olimpiadi dopo il suo coinvolgimento nello scandalo doping, Phelps compreso: «Che giorno triste per lo sport – ha dichiarato il campione americano – permettere ai dopati di gareggiare è una cosa che mi spezza il cuore e mi fa letteralmente incazzare».

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Redazione

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