Calciopoli a rischio UE
Vi potete immaginare cosa accadrebbe se l’ipotesi rilanciata dal quotidiano Libero risultasse vera? Facciamo un passo indietro. Secondo una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 18 luglio “le regole e le sentenze sportive – spiega Farina, vicedirettore di Libero – quando ci siano di mezzo interessi economici, passano
Calciopoli, sentenza di piazza
Che sarebbe andata a finire così almeno in primo grado (Caf) era abbastanza facile da intuire. In fondo i media e i tifosi (non delle squadre coinvolte) il loro giudizio di colpevolezza l’avevano già espresso, con il tam-tam delle intercettazioni che di fatto individuavano in Moggi & C. gli autori
Diritti tv, torna il tormentone…..
“Catricalà in occasione della relazione annuale dell’Antitrust ha detto che non è sufficiente, per dare maggiore contendibilità nei campionati, una legge che imponga la vendita in forma centralizzata. Siamo perfettamente d’accordo con il presidente dell’Antitrust. Siamo meno contenti però che lo stesso Catricalà, nell’indicare altri modelli convenzionali idonei a garantire una
Germania 2006 brilla per organizzazione
Quando si constata che il nostro vicino ha avuto un’idea migliore della nostra o e’ piu’ bravo sotto il profilo organizzativo bisogna solo riconoscerlo e prenderne atto, se non, perfino, esempio. E’ un po’ quello che e’ successo con i tedeschi, padroni di casa di Germania 2006 (18ima edizione della Fifa
Ciclismo: sponsor intervenite!
Nuove ombre sul ciclismo, dopo lo scandalo doping che ha sconvolto il Tour de France (attualmente in svolgimento). Campioni del calibro di Ullrich, Mancebo, Vinokourov e il “nostro” stesso Ivan Basso (vincitore del Giro d’Italia 2006) sono fuori dalla corsa con la “spada di Damocle” di un’accusa infamante: aver fatto
“SalvaCalciopoli” fa ridere l’Europa
C’è un partito nel “partito del tifo azzurro” in questo Mondiale in salsa tedesca. Ovvero quei parlamentari e gente comune che sognano un’Italia vincente in Germania per risollevare il buon nome del Paese, l’immagine del movimento sportivo e soprattutto per lanciare l’idea (neppure tanto velata) di un’amnistia “salvatutti” sul fronte
I diritti che invitano al “silenzio”
Quando nel 1990 i diritti tv del Mondiale di calcio erano ancora un affare per molti la possibilità di ascoltare “critiche” sulla Nazionale era non solo un dovere giornalistico, ma una caratteristica comune a molti broadcaster. Da quando, invece, gli stessi tv-rights sono diventati un affare per pochi e questi
“A sproposito” di amnistia
Non perdono tempo per farsi riconoscere i nostri parlamentari tifosi italiani giunti a chiedere (speriamo per scherzo, ma qualche dubbio lo abbiamo) una amnistia per “calciopoli” in caso di vittoria del mondiale degli azzurri. Quella che probabilmente vorrebbe essere una provocazione però non può arrivare da chi ha il
Calcio, problemi di soldi? Ci pensa Abramovich
Il calcio attraversa una fase di “crisi”? C’è sempre Abramovich, patron del Chelsea che prosegue nella sua opera di finanziamente del calcio mondiale. Un Paperone, disposto a pagare 45 milioni di Euro per l’ormai ex attaccante del Milan, Shevchenko (più lo stipendio), ed altri 24 milioni per un 19enne quasi sconosciuto
Il calcio riparte dai mondiali
Sembrano passate le prime burrascose giornate della calciopoli italiana. Giornali e tv parlano ora con toni più bassi. Dall’ipotesi che voleva lo sfascio totale, si è passati a ragionare nuovamente alla ricerca di prove e non di indizi, che possano dirci con certezza se c’è stata frode sportiva, partite truccate