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Camponeschi: La Stella Azzurra è l’Atalanta del Basket. L’atleta è al centro di tutti i nostri progetti

(di Marcel Vulpis) – L’attuale “Stella Azzurra” (un tempo sotto l’egida del collegio San Giuseppe/Istituto De Merode di Roma) è l’evoluzione cestistica della società che ha disputato 22 stagioni in serie A tra gli anni ’50 e ’80, disputando, per ben due volte, la Coppa Korac tra il 1975 e il 1977. Adesso la Prima Squadra maschile – al pari della formazione femminile – disputa la Serie B (A2) ed è stata rilevata (ed attualmente gestita) da Daniele (presidente -nella foto in primo piano) e Germano D’Arcangeli. 

La realtà sportiva, localizzata a Roma Nord (all’interno degli spazi della Unione Rugby Capitolina), conta circa 12 squadre (tra uomini e donne), per un totale di 500 atleti (inclusi gli iscritti ai corsi “mini basket”). Da alcune stagioni, poi, condivide, in ambito maschile, il progetto sportivo con la piazza cestistica abruzzese di Roseto (nota per gli “Sharks”), dove, tra l’altro, disputa le partite “interne” (al PalaMaggetti), perché l’impianto sede degli allenamenti non può contenere più di 500 posti a sedere (anche se, con opportuni lavori di ampliamento, si potrebbe arrivare ad una capienza di 2mila unità). La struttura sportiva dispone di 3 campi, di cui uno coperto, dove vi è anche la piscina.

Complessivamente parliamo di un’area che si sviluppa su una superficie di 10mila metri quadrati (ogni anno passano dalla struttura capitolina tra atleti, ma soprattutto spettatori, visitatori e addetti ai lavori, più di 100mila persone). Il costo stimato dell’intero progetto sportivo (inclusa la stagione agonistica in A2) è di 1 milione di euro. Un budget tra i più bassi della A2, anche perché non utilizzato esclusivamente per la prima squadra. 

“Di recente abbiamo lanciato un nuovo brand denominato “Stella Nation” sotto il cui ombrello vi sono tutte le attività della nostra realtà”, ha spiegato a Sporteconomy, Daniele Camponeschi (presidente di Stella Azzurra). Tutto poi passa per Horus Sportche si occupa di sviluppare piattaforme di servizi tecnologici in ambito sportivo, a partire dal basket e delle squadre con il marchio Stella Azzurra. I nostri servizi sono di alto profilo e, in un prossimo futuro, pensiamo di vendere questi sistemi (come per esempio le statistiche ad altre academy e player sportivi). Oltre a ciò abbiamo sviluppato un’app attraverso la quale è possibile seguire una serie di corsi personalizzati (gratuiti e a pagamento). E’ il mercato del futuro e sta trovando un importante riscontro soprattutto sul territorio romano, dove il nostro approccio innovativo in ambito tecnologico inizia a trovare appeal tra addetti ai lavori e non.”. 

Daniele Camponeschi è infatti il fondatore di Horus Sport (di cui è General Manager Maurizio Camponeschi), una start-up tecnologica che fornisce alla Stella Azzurra Basketball Academy una metodologia di allenamenti all’avanguardia per il miglioramento fisico e tecnico dei giocatori. Strumenti che sono entrati in possesso anche degli Sharks di Roseto, per almeno un biennio di partnership.

Forte attenzione è sul fronte dello scouting. Stella Azzurra è un brand che attrae i migliori giovani da tutta Italia, ma sta crescendo anche la presenza di tesserati stranieri. Attualmente, per esempio, vi sono 7 giovani atleti africani (provenienti dal Congo, Senegal, Sudan e Camerun), ma anche sudamericani e un cinese. Nel pool degli scout vi sono esperti del mercato nazionale ed europeo così come dei mercati del SudAmerica e Africa. Stanno crescendo poi le collaborazioni con alcuni importanti team come il Real Madrid, dove è andato a giocare Matteo Spagnolo (classe 2003 di origini pugliesi), inserito di diritto nella “Cantera”, uno dei sistemi cestistici più all’avanguardia d’Europa (primo italiano entrato a farne parte). C’è un interscambio continuo di giocatori e l’arrivo del cestista cinese (classe 2003) è sempre per il tramite del club iberico. 

Forte sviluppo anche dell’area digital, utilizzando una serie di servizi offerti da una società collegata a Horus Sport, attraverso la quale vengono gestiti i profili social di molti atleti sia in carico a Stella Azzurra, sia approdati in altri lidi di pallacanestro (in Italia e all’estero). Quest’area, come quella del merchandising, può diventare un importante asset per lo sviluppo futuro della realtà capitolina. Sempre Stella Azzurra organizza ogni anno diversi camp specialistici di basket. Quest’estate, per esempio, saranno aperti due camp in Italia, 1 in Asia (nelle Filippine o in India, altro mercato monitorato in termini di scouting) e 1 in SudAmerica. 

La nuova gestione Camponeschi (a 360 gradi) è iniziata 2 anni fa (anche se la politica di internazionalizzazione era partita ancor prima).

“Abbiamo vinto in poco tempo ben 5 titoli in diverse categorie. Tra gli obiettivi c’è sicuramente quello di valorizzare la nostra presenza in A2, vero trampolino di lancio per tanti giovani. Ma su un aspetto voglio essere molto chiaro: i risultati sportivi sono importanti, ma lo sono ancora di più gli atleti. Proprio la giovane promessa e la sua valorizzazione (non solo sportiva) è sempre al centro del nostro sistema gestionale. Nel nostro ecosistema, la potenziale promessa sportiva ha a disposizione un percorso chiaro e trasparente. Siamo, secondo molti, l’Atalanta del basket (all’interno di questa struttura vi è l’Academy, che gestisce più di 50 promesse). Nel 2018, poi, abbiamo portato a destinazione (nel sistema professionistico) ben 10 atleti. Nel futuro guarderemo sempre più ai mercati internazionali: Spagna, USA e Turchia. L’Italia è un mercato importantissimo per il nostro vivaio, ma l’occhio è sicuramente rivolto all’estero. Lì ci sono le maggiori opportunità. Ci auguriamo anche una maggiore attenzione, al nostro progetto, da parte della Federazione Pallacanestro. Da sempre siamo aperti al dialogo e lo saremo anche nel futuro” – spiega sempre Daniele Camponeschi.

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