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Calcio – Il Mito del “Grande Torino” rivive su La Discussione

Quando si riflette e si ragiona sulle caratteristiche del "Grande Torino" non si può fare a meno di rapportarsi al portale per eccellenza dei tifosi del "Toro": Toronews.net (il più cliccato nell’universo della tripla doppia vu).
Ad Alessandro Salvatico, coordinatore editoriale di "ToroNews", La Discussione ha posto alcune domande per capire come un super tifoso-giornalista vive, ancora oggi, il mito della squadra guidata dal capitano Valentino Mazzola.
D: Quali sono le società di calcio attuali che si avvicinano per valori e modello di gestione al "Grande Torino"?
1) Se ci sono dei club che si avvicinano a quel Torino, questi lo fanno solo in parte, riflettendo alcune delle caratteristiche di quella
squadra. Nel Milan, per esempio, si riflette la gestione societaria dall’apparenza famigliare; quella granata di allora e quella rossonera degli ultimi 20 anni sono, nei fatti, realtà molto organizzate, ma l’ambiente che si crea all’interno viene vissuto, da ogni componente, proprio come "una famiglia".
Questo significa instillare nei tesserati amore e dedizione
verso il proprio club, caratteristica propria delle due squadre. Il Milan
di oggi, così come il Manchester Utd, si avvicina al Grande Torino anche
nella prolungata abitudine al vertice, conquistata con la programmazione a
lunghissimo termine, pur se entrambi i club si affidano molto alla
gestione tecnica mentre la società di Novo era talmente forte, e tanto
gestiva i rapporti interni, da potersi permettere di cambiare la guida
tecnica senza traumi.
D: La crisi attuale sta allontanando sponsor importanti anche dai top club (sia italiani che esteri). La squadra di Novo riuscirebbe per valori e primati a contrastare questa situazione di mercato?
2) Probabilmente sì, il Torino sarebbe in controtendenza. La ragione può
essere osservata in una caratteristica che lo accomuna all’attuale
Manchester United, che da anni raggiunge i suoi successi sportivi
associandovi un’immagine di continuità, correttezza, di riconoscibilità
del brand "Man Utd" tale da diventare popolare a livello planetario e
altrettanto apprezzato, anzi amato. Ipotizzando un Torino
vincente per anni, anzi per decenni, e che abbia mantenuto lo stile
improntato da Novo, è facile pensare ad una simile, immediata
riconoscibilità di tutto ciò che si può identificare come brand "Toro", tale da attirare sponsor senza difficoltà.
D: Quali marchi avrebbero interesse a legarsi all’immagine della squadra di Valentino Mazzola?
3) Sicuramente marchi legati all’abbigliamento. Cosa piuttosto
inconsueta, nel calcio (non in altri sport), dove questi piuttosto
rivestono il ruolo di sponsor tecnici, non istituzionali; ma in questo, il
Torino potrebbe rappresentare una felice eccezione. Esclusa per
varie ragioni l’industria dell’automobile, una squadra che riveste un
forte significato come quella granata dovrebbe portare all’attenzione del
mondo quelle che sono le eccellenze italiane (tantopiù che gli 11
dell’epoca erano anche la rappresentativa Nazionale), per un connubio prestigioso e significativo.
D: Quali sono i caratteri distintivi del "Grande Torino", che hanno trasformato quella squadra in mito?
4) I caratteri erano quelli della società che l’aveva plasmata, anzi che la plasmava, di anno in anno. L’amore per quanto si faceva, che sfociava nel vero e proprio tifo per il Torino che era proprio del presidente e lo diventava di molti giocatori; l’umiltà, che sempre contraddistingueva una squadra tanto forte, veniva anch’essa da Novo, che studiava l’organizzazione dei club inglesi (all’epoca, i migliori) per operare al meglio; e il coraggio, con il patron che forzò la guida tecnica al passaggio ai sistemi di gioco più innovativi e con la squadra pronta a seguire ogni proposta. Valore, quest’ultimo, che si può leggere anche come la capacità di non accontentarsi mai.

fonte: www.ladiscussione.com

Il 4 maggio del 1949 l’aereo che riportava il Torino di Valentino Mazzola (da una amichevole con un club portoghese) si schiantava sulla collina di Superga. A distanza di 60 anni quel "Mito" è ancora vivo. Il quotidiano "La Discussione" ha deciso di dedicare nelle sue pagine della cultura un report su quella squadra che "solo il fato la vinse". (nella foto il logo attuale del Torino F.c.).

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