All newsAltri eventiCalcioCalcio.InternazionaleEconomia E PoliticaFiscohome pageIstituzione e AttualitàMatch-FixingOsservatorio PoliticoParlamento e GovernoSerie A - Serie B

Beghin (M5S): Impegnati in Europa come Movimento nel contrasto del match fixing

Il prossimo 26 maggio, Tiziana Beghin (nella foto in primo piano) sarà candidata alle Elezioni Europee per il MoVimento 5 Stelle, nella circoscrizione Nord-Ovest (Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta).

Tiziana Beghin è nata a Genova, e dal 2014 è Portavoce del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo, dove è titolare della commissione Commercio Internazionale e della commissione Occupazione e Affari Sociali.

Nel 2016 è stata nominata vicepresidente del’Intergruppo Sport al Parlamento europeo.

D: Tiziana Beghin, qual è il suo rapporto con lo Sport?

R: Ho giocato a Volley dai 13 ai 18 anni, vincendo vari titoli giovanili e qualificandomi seconda ai campionati nazionali studenteschi dell’84 Under 14 con la selezione ligure. Quando la mia prima figlia, che faceva danza, mi ha chiesto di giocare a pallavolo, sono stata felice di assecondare questa sua nuova passione, e mi sono subito attivata per dare una mano. I problemi di una ASD senza scopo di lucro, soprattutto in Italia dove c’è carenza di politiche sportive, sono, banalmente, la ricerca di allenatori qualificati, di spazi idonei, e il riuscire a fare quadrare i conti. Chiaramente, con l’attività politica il tempo a disposizione è residuale, ma sono ancora il segnapunti “tappa buchi” della squadra delle mie figlie, a dimostrazione che in una società sportiva c’è bisogno di tutto: di pianificazione, di investimenti, ma anche di “bassa manovalanza”. Funziona come in un’azienda: solo conoscendo tutti gli aspetti del lavoro è possibile trovare soluzioni veramente efficaci.

D: Quali risultati ha raggiunto come vicepresidente dell’Intergruppo Sport al Parlamento europeo?

R: Ho personalmente organizzato numerosi eventi, rivolti alle Associazioni Sportive Dilettantistiche e agli enti che si occupano di Sport, sulle modalità d’accesso ai fondi europei: l’Europa mette a disposizione finanziamenti consistenti, ma in Italia manca la rete informativa che permetta, soprattutto alle piccole realtà, di approcciarsi con successo ai bandi. Negli ultimi mesi, anche grazie ai nostri seminari, diverse società del Piemonte sono riuscite a ottenere i fondi. Ho inoltre organizzato ad Alessandria un convegno intitolato “Social Sport: la funzione sociale dello Sport”, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Mario Pescante e del vostro direttore, Marcel Vulpis. È stata una bellissima occasione di dibattito tra rappresentanti delle istituzioni, professionisti del settore e società sportive, che spero abbia arricchito i partecipanti. Ho inoltre promosso un progetto per le scuole primarie, che prevedeva la cura delle lezioni di educazione fisica da parte di laureati in Scienze Motorie: questo molto prima della riforma del nostro Governo.

D: Quali sono stati i principali temi su cui l’intergruppo Europeo sullo sport si è impegnato?

R: Il tema dell’anti-razzismo, e in generale dell’inclusione sociale, è centrale nella nostra attività. Alcuni mesi fa siamo anche stati a Londra, ospiti del Tottenham, per conoscere le iniziative della fondazione benefica del club: una struttura incredibile, che permette a centinaia di ragazzi in difficoltà di studiare e integrarsi.

Ci battiamo anche per contrastare la piaga dell’inattività fisica: secondo i dati della Commissione, si contano circa 210 milioni di cittadini europei totalmente inattivi, un fardello che pesa sulle casse dell’UE per oltre 80 miliardi di euro all’anno.

R: Un altro argomento che abbiamo seguito con attenzione è quello del match-fixing: nonostante l’incremento, sia numerico che di efficacia, degli strumenti di monitoraggio, la piaga delle combineresta difficile da estirpare. In questa lotta, però, l’Italia recita un ruolo da protagonista, grazie al lavoro di Paolo Bertaccini, coordinatore del progetto Match-Fixing Formula, e del suo team, pienamente supportato dal nostro Governo: è bello quando è il nostro Paese a fare scuola nel mondo!

D: A marzo Fifpro e Aic hanno firmato un protocollo europeo per promuovere il voto alle elezoni europee del 26 Maggio, e in quell’occasione, come Intergruppo Sport, avete incontrato il presidente Aic Damiano Tommasi. Quali i temi principali toccati in quell’incontro?

R: Con il presidente Tommasi (AIC, nda) abbiamo parlato del tema del vincolo sportivo e dei progressi del calcio femminile in Italia. Nella riunione congiunta, invece, abbiamo discusso della potenziale riforma del calciomercato, promossa dalla FIFA di Gianni Infantino, e delle possibili ripercussioni sul calcio della Brexit. L’incertezza politica a riguardo non giova a nessuno: se è difficile immaginarsi problemi per la Premier League, che troverà le soluzioni per mantenere il proprio ruolo di campionato leader nel mondo, le nostre preoccupazioni aumentano per quanto concerne il calcio professionistico delle serie minori. Ad oggi è impossibile fare previsioni, ma sono fiduciosa sul fatto che alla fine si arriverà a un accordo che tutelerà il mondo dello sport.

D: Lei è donna: che futuro prevede per il movimento calcistico femminile?

R: La crescita del calcio femminile italiano è stata esponenziale. Ha sicuramente giocato un ruolo importante l’ingresso “in campo” di colossi come la Juventus, il Milan, la Roma e l’Inter, ed è altrettanto importante la copertura mediatica che Sky sta dando a questo mondo ancora inesplorato. Tuttavia, accontentarsi sarebbe sbagliato: il record di pubblico e di ascolti registrato durante la sfida Scudetto tra Juventus e Fiorentina non basta a cancellare episodi di maschilismo che, purtroppo, persistono e si ascoltano persino sulla TV pubblica. Per non parlare di alcune recenti, e tristemente celebri, telecronache sulle reti locali.

Il prossimo passo deve essere il passaggio al professionismo. Noi, come M5S, sosteniamo da tempo questa posizione, e mi auguro che con la Lega si possa trovare un accordo: non tanto per l’aspetto meramente economico, visto che lo Sport è un’industria, e come tale viene “regolata” dal mercato, quanto soprattutto per una questione di tutele sociali e previdenziali.
Ne approfitto per fare un grosso in bocca al lupo alle nostre ragazze, che tra poche settimane scenderanno in campo per i Mondiali!

 

 

Previous post

Unibet lancia mini sito sull'Eurovision Song Contest 2019

Next post

Tennis: Internazionali d’Italia, “quinto” Slam del circuito per i numeri

Redazione

Redazione

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *