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ARABSAT REPLICA ALLA ACCUSE DI PIRATERIA PROVENIENTI DAL MONDO DEL CALCIO

(di Marco Casalone) – Arabsat (il principale operatore di telecomunicazioni satellitari del mondo arabo) ha risposto alle recenti accuse mosse nei suoi confronti dalle maggiori istituzioni calcistiche internazionali, definendole “irresponsabili e vergognose”.

FIFA, UEFA e le principali leghe europee avevano infatti commissionato agli americani di MarkMonitor (società specializzata nella protezione dei marchi aziendali da contraffazione, frode, pirateria e cybersquatting su Internet) un’indagine tecnica sul canale beoutQ, un’emittente pirata che trasmette illegalmente in Arabia e Medio Oriente contenuti sportivi, sia via satellite che online.
Il report ha confermato come “attraverso un decoder, il canale trasmetta su larga scala con 10 canali, utilizzando senza alcun dubbio le frequenze satellitari di Arabsat ed applicazioni di parti terze, fra le quali una connessa a Ksa-Evdtv, una iptv con base a Riad, la capitale saudita”.

Nei giorni scorsi, Arabsat ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha respinto le accuse “rammaricandosi profondamente delle dichiarazioni irresponsabili fatte dalla Fifa e dalle altre federazioni, che riprendono le vergognose affermazioni della rete televisiva a pagamento beIN Sports (network globale di canali sportivi di proprietà di beIN Media Group e che ha visto parte dei suoi contenuti venire diffusi illegalmente proprio da beoutQ)”, concludendo il comunicato anticipando che “non intraprenderà nessuna guerra mediatica sull’argomento e diffidando gli organi di informazioni dal riportare notizie e resoconti inesatti, anche alla luce della recente sentenza del tribunale competente”.

La pronuncia giudiziaria alla quale fa riferimento l’emittente saudita, che ha costantemente negato negli ultimi mesi di aver facilitato la distribuzione di beoutQ, è quella emessa all’inizio della scorsa settimana dalla Corte d’Appello di Parigi, che ha confermato la sentenza di 1° grado dello scorso giugno in favore della stessa Arabsat ed impugnata senza successo da beIN, che prima di intraprendere l’azione legale in Francia aveva anche tentato senza successo di citare in giudizio il canale pirata direttamente nel paese saudita.

La vicenda sembra comunque ancora lontana da un soluzione definitiva, anche a causa delle tensioni createsi a livello internazionale tra le due nazioni coinvolte, peraltro tra le più attive negli ultimi anni a livello di investimenti nel mondo del calcio: il Qatar (dove si svolgeranno i Mondiali del 2022) e l’Arabia Saudita (sede dell’ultima Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan e riconfermata anche per l’edizione 2020).

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Redazione

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