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Airbnb mette in contatto atleti olimpici con i fan di tutto il mondo

(di Felix Agresti de Philippis) Con milioni di persone in tutto il mondo che restano a casa per proteggere la propria salute e quella degli altri, Airbnb Online Experiences fornirà ai suoi utenti la possibilità di godere di attività uniche, come allenamenti e sessioni di mentoring guidate virtualmente da campioni olimpici e paralimpici.  Per gli atleti è un’occasione per guadagnare qualcosa in questo periodo di fermo, dove tutte le competizioni sono ferme e la maggior parte degli sponsor hanno interrotto i pagamenti. Per gli appassionati di sport, invece, questa novità regala loro l’opportunità di avere un contatto diretto, seppur via computer, con i propri beniamini.

Tra gli atleti che offrono l’occasione di vivere un’esperienza esclusiva online su Airbnb c’è la medaglia d’oro olimpica di nuoto Breeja Larson (USA), che offre consigli per la definizione di obiettivi, o ancora la campionessa olimpica di vela Xu Lijia (Cina), che presenta allenamenti personalizzati in casa.

Questa iniziativa non soltanto funge da sostegno per il mondo degli atleti, ma è anche un modo, per Airbnb, di far fronte alle perdite considerevoli registrate nell’ultimo periodo. L’azienda ha subito un forte calo dei viaggi internazionali in conseguenza della pandemia Covid-19. Il co-fondatore e amministratore delegato Brian Chesky ha apertamente dichiarato che l’attività di Airbnb è stata colpita duramente, con un fatturato che quest’anno dovrebbe essere meno della metà di quello registrato nel 2019.

La piattaforma Airbnb e il CIO avevano siglato un accordo di sponsorizzazione di nove anni valevole per 500 milioni di dollari lo scorso novembre 2019. La collaborazione tra le due parti comprende le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2021, Pechino 2022, Parigi 2024, Milano 2026 e Los Angeles 2028. In particolare, Airbnb non sostituirà il villaggio olimpico, ma fungerà da garanzia di alloggio per turisti, famiglie di atleti, arbitri e personale olimpionico, riducendo il bisogno di costruire nuovi alberghi per le città ospitanti e, allo stesso tempo, l’impatto ambientale. 

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Redazione

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