Sport.Business

E pensare che la Roma…

Ma quando i numeri ci sbattono inesorabilmente in faccia che un tale divario, almeno economico, dieci anni fa era a favore della Roma, nasce incredulità ma soprattutto una domanda: com’è possibile?
Dando un’occhiata alle money football league pubblicate in questi anni da Deloitte, ci si accorge di un fatto che fa restare a bocca aperta e che, soprattutto, rende più che esplicito che qualcosa nell’ambiente giallorosso è stato sbagliato.

  FC Barcellona AS Roma
2000/2001 110 mln di euro 123 mln di euro
2001/2002 139 mln di euro 136 mln di euro
2002/2003 123 mln di euro 132 mnl di euro
2003/2004 169 mln di euro 109 mln di euro
2004/2005 208 mln di euro 120 mln di euro
2005/2006 259,1 mln di euro 115 mln di euro
2006/2007 290 mln di euro 145 mln di euro
2007/2008 390 mln di euro 175 mln di euro
2008/2009 366 mln di euro 146,4 mln di euro
2009/2010 371,5 mln di euro 120 mln di euro

Questa tabella è la prova inconfutabile che Barcellona e Roma, dieci anni fa si trovavano nella stessa situazione finanziaria e che, anzi, la Roma aveva un fatturato annuo maggiore, per 13 mln di euro, rispetto a quello del club spagnolo. Chi dirige una società, di qualsiasi natura essa sia, ha un solo obiettivo: far crescere, anno dopo anno, il suo fatturato, diventando una potenza leader nel mercato, una sorta di macchina business che produce per poi tirare le somme e incassare più dell’anno precedente.

Chi ha amministrato il Barcellona è riuscito perfettamente nel suo intento. Dal 2000 al 2010 la società è passata da un fatturato di 110 mln di euro a tre volte tanto, con l’ultimo pari a 371,5 mln. Mes que un club, recitano i tabelloni nel Camp Nou ed è proprio vero, non sono solo parole, è la realtà.

Quella della Roma, invece, è un’altra. Negli ultimi dieci anni la Roma non ha fatto altro che regredire: dai 123 mln di fatturato del 2000 e dopo alti e bassi, è piombata nella catastrofe dell’ultimo bilancio, 120 mln di euro. Che significa? Che il club romano negli ultimi dieci anni non si è mosso, non ha sviluppato il suo giro di affari ma anzi ha fatto un passo indietro.

Sicuramente c’è chi dirà: ma la Roma lo scorso anno non ha fatto la Champions! Ed è proprio qui il problema. La Champions è una spinta economica per una società ma non è l’unica fonte di sostentamento. Merchandise, diritti tv, sponsorship, ticketing, importanza di gestire la crescita del vivaio, queste sono le componenti fondamentali per una società di calcio, da qui arrivano i soldi veri e la Roma è totalmente insufficiente in ognuna di queste categorie.

Ed oggi stiamo ancora qui a chiederci se è giusto che la Roma venga venduta ad una società araba che potrebbe portarla al livello del Barcellona? Ma dov’è il dubbio? La Roma, così come tutti i club, ha bisogno di una proprietà che la renda grande, che non solo abbia la possibilità di investire ma che sappia cosa vuol dire investire bene producendo dei ritorni.

Pressioni politiche e quant’altro sono ciò che rovinano il nostro campionato perché, per una volta tanto, ognuno dovrebbe occuparsi di ciò che sa fare, lasciando agli altri la possibilità di lavorare per portare la Roma a livelli che oggi sono impensabili ma che, con una corretta gestione, sarebbero più vicini di quanto si può pensare.Che As Roma e FC Barcellona fossero due facce completamente diverse di uno stesso mondo, quello calcistico, non è una novità; una sorta di contrapposizione tra acqua e fuoco, tra caldo e freddo, tra rimessa laterale e calcio di rigore, così potrebbe esser spiegata la differenza tra i due club.

Previous post

Stadi - L'idea di Cellino per il nuovo stadio del Cagliari

Next post

Marketing - Costa Crociere ospita la S.s. Lazio sulla

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis