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Serie A pronta a ripartire di slancio nel 2021

Tutta colpa del Covid-19! Non è un commento fatalista, ma la lucida constatazione del terreno perso sotto il profilo economico da parte dei “Big Five” (i più importanti campionati di calcio europei: Premier League, Bundesliga, LaLiga, Ligue1 e Serie A) nei mesi del lockdown.

A supporto di questa tesi i dati del recente studio Deloitte, l’Annual Review Football Finance 2020. Nella stagione sportiva oggetto dell’analisi (ovvero il campionato 2018/19) le entrate dei football club europei hanno raggiunto livelli record. Senza i colpi della pandemia, anche quest’anno, si poteva prevedere una ulteriore crescita a cifra doppia. Nel complesso il mercato continentale del calcio ha generato ricavi per 28,9 miliardi di euro.

Il valore crescente dei “Big Five”

 I 5 campionati europei top hanno prodotto un fatturato record pari a 17 miliardi di euro (sempre nella stagione 2018/19), con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente, oltre ad utili operativi aggregati di 1,4 miliardi di euro.  I ricavi dei club della English Premier League (EPL) hanno toccato quota 5,9 miliardi di euro, con un incremento del 7% (trainati dalla redistribuzione della “torta” Uefa dei diritti televisivi).

Le squadre della Liga hanno generato entrate complessive per 3,4 miliardi di euro, la seconda crescita (in termini assoluti) più elevata tra i “Big Five”, superando anche la Bundesliga (3,3 miliardi di euro).

Più indietro Serie A (2,5 miliardi di euro) e Ligue 1 (1,9 miliardi di euro). In entrambi i casi comunque si osserva una forte crescita dei ricavi, rispettivamente con aumenti dell’11% e del 12%, nel confronto anno su anno.

Sempre l’analisi Deloitte sottolinea come l’impatto della pandemia sulla stagione in corso (2019/20) possa essere devastante, provocando una riduzione delle entrate, oltre a perdite operative nel sistema calcio europeo.

Le criticità possono trasformarsi in opportunità

 Nei prossimi mesi i club dovranno affrontare molteplici difficoltà, ma è altrettanto vero che potrebbero sfruttare la situazione contingente per sperimentare nuove forme di pubblicità-promozioni. E’ quanto avvenuto in occasione dell’ultima edizione della Coppa Italia, da quest’anno sponsorizzata dal marchio Coca-Cola. La Lega calcio Serie A ha sperimentato, per la prima volta nella storia del trofeo (giunto al traguardo della 73ima rassegna), la pubblicità virtuale (realizzata attraverso la computer grafica).

L’azienda americana, tra l’altro, si affiancherà a Tim, Panini e Nike, come “official partner” di tutti gli eventi a marchio Lega. L’iniziativa, messa in campo in tempi record, durante Napoli-Juventus, verrà replicata da diverse società a caccia di nuovi introiti in questa fase di emergenza. Più in generale gli addetti ai lavori prevedono una crescita delle azioni di co-marketing per intercettare, soprattutto in tv e/o sui social, i propri supporter.

Ritorno alla normalità nella prossima stagione

 Tuttavia, sempre secondo il report Deloitte, i piani di ripartenza per la Premier League (serie di riferimento a livello continentale) ed i restanti campionati topporteranno ad un rapido recupero dei risultati finanziari. Alcuni ricavi derivanti dalla redistribuzione dei diritti tv 2019/20 verranno spinti nell’esercizio 2020/21. Ciò consentirà di recuperare quanto non incassato in questa stagione (contrassegnata dall’emergenza Covid-19). Proprio nella primavera del prossimo anno è atteso il ritorno alla normalità, con la presenza del pubblico sugli stadi. Una voce, nei ricavi dei club italiani, che pesa (su base stagionale) tra il 10% e il 12% del valore della produzione.

Questa pandemia infine ha valorizzato il ruolo del tifoso, non solo sotto il profilo dell’acquisto dei biglietti, ma in una visione più allargata a 360 gradi. I fan sono un elemento centrale nell’identificazione del valore dei diritti audiovisivi e un “motore” per lo sviluppo dei social (grazie alle costanti interazioni digitali). Ecco perché molti club italiani (partendo da benchmark vincenti come Premier League e Bundesliga) sono al lavoro per riportare i tifosi al “centro” delle loro strategie aziendali.

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Redazione

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