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Vulpis (Sporteconomy): Decreto Crescita, buona l’idea ma in ritardo come tempistica

Marcel Vulpis (nella foto in primo piano – il primo da destra – durante un recente intervento alla Camera dei Deputati), direttore dell’agenzia Sporteconomy, ha parlato del “Decreto Crescita” a Radio Kiss Kiss Napoli: “E’ un intervento legislativo che nasce anche per dare la possibilità ai club di competere a livello elevato, individuando dei calciatori di spessore. Mi sembra un provvedimento un po’ tardivo. Se partiamo dalla ‘Legge Beckham’, applicata qualche anno fa in Spagna, capiamo che è molto simile a questo “Decreto Crescita”. Anche in quel caso c’era una fiscalità di vantaggio, che non riguardava solo i calciatori, ma anche attori. Per diversi anni la Spagna, usufruito di questa fiscalità e intercettati i cosiddetti top player, le squadre più importanti hanno raccolto trofei internazionali, sponsorizzazioni, diritti televisivi più ricchi per le big di Liga e s’è scatenata un’onda lunga“.

In pochi hanno i conti a posto nel calcio, il Napoli è una bella eccezione, uno dei pochi club a non avere rossi di bilancio – prosegue -. Se io voglio comprare una Ferrari, impazzisco e lo faccio, poi dopo va mantenuta. E se mi mancano i soldi per il costo gestionale? Questo comporterebbe una lievitazione dei costi generali, anche gli altri chiederebbero ingaggi maggiori. E’ un Decreto che per assurdo va ancora una volta ad aiutare i soliti ricchi, ossia la Juventus. Ci vuole un atto di coraggio di De Laurentiis (presidente SSC Napoli – nella foto centrale) perché questo decreto renderà i ricchi ancor più ricchi“.

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Redazione

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