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Vulpis (SE.it): Serie C? Si prospetta un futuro con un numero minore di club, ma con proprietà più solide

Sul magazine ufficiale della Feralpisalò (club di Serie C) è stato pubblicato un intervento di Marcel Vulpis (direttore agenzia Sporteconomy): “Quello della riforma è un mantra che va avanti dall’era Macalli, quando c’erano oltre 90 squadre. Nessuno ha mai messo mano davvero mano alla riforma dei campionati, ma si sono riformati da soli attraverso i fallimenti (purtroppo) di molte delle società iscritte. Se non ci saranno 3 gironi da 20 è perché chi ha una bassa solidità non riuscirà a stare in piedi perché i fondamentali economici erano già scarsi e deboli pre Corona virus. Chi rischia di fallire è perché è già debole e arriva tale a questo appuntamento storico. Faranno la differenza le proprietà. Il calcio diventerà un prodotto di lusso per chi potrà reggere anche le perdite anche senza grandi ricavi.

Per la Lega Pro credo si prospetterà un futuro con un numero minore di club ma in mano a proprietà molto più solide rispetto a prima. La Serie C non poteva averne oltre 90 ma nemmeno 60, non ci sono più i soldi per fare calcio in provincia a certi livelli. Le continue perdite dei club sono dovute anche al mancato raggiungimento di progetti sportivi basati, magari, solo su calciatori che scendono di categoria ma che poi diventano un costo salariale extra. Bisogna assolutamente trovare un equilibrio tra botteghini ed investimenti sponsor per dare vita ad un meccanismo di sostenibilità economica e bilanciamento tra costi e ricavi. (fonte: EllediGì Magazine). 

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