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Thohir (Inter): In Cina cerchiamo sponsor, non investitori. C’è confusione sui media

Il Presidente dell’Inter Erick Thohir ha parlato ai microfoni di Sky Sport24 HD.

Il partner che sta cercando in Cina acquisirebbe parte delle sue quote?
Su questo si fa confusione, si tratta di due cose distinte. Da una parte stiamo cercando degli sponsor a livello globale, in Indonesia, in Cina, ovunque. Lo stesso vale per Garuda, di cui si è parlato in passato. Si, noi stiamo cercando partner, ma intesi come sponsor. Così stiamo vedendo se Hainan Airlines possa stringere con noi un rapporto come sponsor. Allo stesso modo abbiamo parlato con altre compagnie aeree. Per quanto riguarda la Cina, la situazione è diversa, stanno battendo il record di denaro speso per comprare giocatori, stanno costruendo una lega calcio cinese ed è bene creare connessioni con loro. Non abbiamo parlato seriamente con nessuno per quanto riguarda l’acquisizione di quote. In futuro non si sa mai, non possiamo chiudere gli occhi, perché il mondo sta diventando sempre più globale e perché è positivo se troviamo partner e che possano contribuire a far crescere l’Inter.

Sul viaggio a Parigi
Nasser ci ha invitati a Parigi e credo sia stati positivo andarci, perché abbiamo già fatto due amichevoli con il PSG e potremmo farne altre. È bene creare connessioni con altri club a livello di relazioni, ma non per parlare di mercato, solo per una questione di relazioni.
Perché avete deciso di mandare la squadra in ritiro anticipato?
Ha deciso Mancini con la dirigenza, ma cedo che sia positivo questo ritiro. Molti giocatori arrivano da paesi diversi, parlano diverse lingue, così hanno l’opportunità di stare insieme 3/4 giorni, rinforzare l’unione come squadra in modo rilassato e facendo delle cose insieme. Bisogna lavorare insieme come squadra.
Cosa si aspetta dalla partita contro la Sampdoria?
Dobbiamo vincere, rimango ottimista. Abbiamo una buona squadra, Mancini rimane il numero uno per noi. La squadra è buona e deve prendere coscienza del proprio valore, deve combattere per dimostrarlo.
Ci spiega i vostri progetti per rinforzare le finanze anche senza Champions League?
Con Pirelli è una relazione che continua da tempo, l’abbiamo prolungata di altri cinque anni. È bene lavorare insieme e decidere insieme qual è la strategia migliore per penetrare il mercato asiatico. A parte questo, abbiamo un piano in caso di qualificazione alla Champions, uno per l’Europa League e uno nel caso dovessimo rimanere fuori dall’Europa. Ovviamente, se dovessimo rimanere fuori, come accaduto l’anno scorso, non va bene. Il fatturato sta ancora crescendo da 160 a 180 milioni. Per le condizioni, attuali, abbiamo costruito la squadra nelle nostre possibilità, ma se andiamo in Champions, possiamo spendere di più per comprare più giocatori. Questa è la grande differenza. Ma se rimaniamo così, sono comunque, convinto che abbiamo una squadra in grado di competere per il campionato e anche per l’Europa League.

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Redazione

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