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Sport&Affari – La Fifa spinge sulla crescita della Confederations cup

Forse stavolta staremo più attenti alle vicende della Confederation cup, la kermesse organizzata dalla Fifa che ogni quattro anni precede, di dodici mesi, la Coppa del Mondo. Perchè ci vede al debutto, visto che siamo i campioni del mondo in carica. Finora l’abbiamo vista in tv da spettatori, non avevamo i requisiti per partecipare.

Perchè scendono in campo – oltre ai detentori della World cup – il Paese organizzatore (quest’anno tocca al Sudafrica) e le vincitrici di ognuna delle sei competizioni di confederazione (Caf, Conmebol, Uefa, Afc, Ofc, Concacaf). Dunque quest’anno toccherà anche agli Usa (vincitori  della Gold cup 2007), al Brasile (coppa America 2007), all’Iraq (coppa d’Asia 2007), all’Egitto (coppa d’Africa 2008), alla Spagna (campione d’Europa) e alla Nuova Zelanda (coppa delle nazioni oceaniche 2008).

Otto squadre partecipanti, l’idea venne partorita nel 1992 e le prime due edizioni vennero disputate in Arabia Saudita, anche se all’epoca la manifestazione si chiamava  Coppa re Fahd. Poi, nel 1997, cominciò a essere organizzata con cadenza biennale fino a quando, nel 2005, s’è deciso di raddoppiare gli anni d’attesa. Due volte ha vinto il Brasile, altrettante la Francia. E ad alzare la coppa al cielo sono state anche le nazionali di Danimarca, Argentina e Messico. Due gironi da quattro, le prime due classificate per girone accedono alla fase a eliminazione diretta con tanto di semifinali e finali. Già assegnata la location dell’edizione 2013, si giocherà in Brasile.
E gli sponsor “gongolano”…
L’analisi sportiva, come ogni grande evento che si rispetti, lascia anche questa volta il campo alla componente marketing ed economica. Gli sponsor sono la linfa vitale sia dell’Uefa (il governo del calico europeo) che della Fifa. Soprattutto quest’ultima si industria, già da alcuni anni, nell’organizzare e creare nuove kermesse dalla forte esposizione televisiva. La Confederation cup è un’operazione “vetrina” per tutti gli investitori worldwide, che attendono il prossimo Mondiale di calcio, in programma, tra poco più di anno, in SudAfrica (un debutto assoluto nel continente “nero”). Aziende del calibro di Coca-Cola, Sony, Emirates, Adidas, McDonald’s, Budweiser, solo per parlare di quelle più popolari tra il grande pubblico hanno così l’opportunità di testare sul campo (proprio quello della Fifa World cup 2010) iniziative di marketing caratterizzate dalla creatività e dalla innovazione.
Altro discorso è quello delle partnership tecniche. Nike, Puma, Adidas dominano anche in occasione di questo evento internazionale di calcio. La Puma vestirà, per esempio, l’Italia e l’Egitto, la Nike griffa la Nuova Zelanda, gli Usa e il quotato Brasile, Adidas infine è il partner tecnico di Spagna, SudAfrica e Iraq.
La Confederation fa gola anche a chi come Bwin non è sponsor “diretto” della manifestazione africana. Per questa ragione la casa austriaca ha scelto lo scorso 21 aprile di lanciare la promozione “Bwin-vinci il calcio mondiale”. Si tratta di una iniziativa legata alle scommesse sportive targate bwin.it. Regalerà come primo premio un viaggio di due settimane in SudAfrica per due persone, con trattamento top-class, ed i biglietti vip per le partite della Confederations Cup 2009 in cui l’Italia sfida Brasile, Egitto e Usa, oltre che per la finalissima del 28 giugno.
 

Il mese di giugno sarà caratterizzato da due grandi eventi internazionali: il Tour de France (ciclismo) e la Confederations cup (calcio). Quest’ultima sarà ospitata tra l’altro dal SudAfrica, ovvero il Paese che organizzerà esattamente tra un anno la prossima Fifa World Cup, dove l’Italia si presenta come campione del mondo in carica. Sporteconomy ha cercato di capire il business di questo "giovane" evento calcistico a marchio FIFA.

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Marcel Vulpis

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