Sisma Abruzzo – Lo stato dell’arte della situazione all’Aquila e dintorni

Sporteconomy.it ha scelto di riprendere un articolo a firma del direttore dell’agenzia (Marcel Vulpis) pubblicato quest’oggi dal quotidiano politico "LA DISCUSSIONE"

Si arriva a Lucoli, un comprensorio di 18 frazioni fra i più importanti dell’entroterra aquilano, in un ambiente spettrale, quasi surreale. La gente, più di mille persone (contando solo i residenti), ormai vive solo nelle tendopoli, nelle case non c’è più nessuno. Fuori c’è un silenzio assordante. Le strade sono popolate da animali randagi e dai tecnici della Protezione civile che si aggirano come fantasmi, riconoscibili per le casacche giallo fluo.
“Del terremoto mi è rimasto nella mente il rumore assordante del ferro e delle lamiere nei pilastri che si tendono prima di spezzarsi”, spiega a La Discussione, Emidio Ammannito, architetto e tecnico del comune di Lucoli (tra i più attivi nel post terremoto). “Il sisma è durato circa 40 secondi, se fosse stato come quello dell’Irpinia (oltre un minuto e venti secondi, nda) qui non ci sarebbe più nessuno…C’è chi ha perso definitivamente la casa, chi sarà obbligato a fare lavori di consolidamento, ma, più in generale, qui si è bloccato tutto sotto il profilo economico. Questo è l’effetto più duro del sisma. Le attività produttive e commerciali sono ferme da quel giorno. Le condotte del metano sono saltate e la quasi totalità di noi vive o nelle tendopoli o in macchina (ieri il TG1 ha dedicato ai “lucolani” un servizio in prime time)…Nei primi quattro giorni non ho neppure mangiato, perché bar, ristoranti o altri esercizi erano tutti inagibili, e come me tutto il resto del paese che non poteva rientrare a casa. Se non fosse arrivata la Protezione civile delle Marche gli effetti del terremoto sarebbero stati ancora più gravi”.
Adesso i dubbi questi cittadini ad appena 16 km dall’Aquila sono tanti, a partire dalla quantificazione dei costi della ricostruzione e dalle prospettive future di vita (a tutti i livelli).
Chi pagherà questi danni? Chi ci aiuterà? E’ la domanda più frequente delle persone che ci hanno fermato nelle strade “bombardate” di Casamaina e Colle di Lucoli, non identificandoci come giornalisti, ma come tecnici della Commissione della Protezione civile, che proprio ieri hanno iniziato a eseguire i rilievi di agibilità degli immobili. Al momento nessuno sa dare queste risposte, ma è chiaro che la funzione dei media è quella di tenere alta la soglia di attenzione, perché questa gente non sia abbandonata al proprio destino.
“Tra qualche mese, finita l’estate”, continua Ammannito, “la sera ci sarà un’escursione termica fortissima e se non arrivano i container per molti le notti saranno una vera e propria sofferenza, soprattutto se si pensa agli anziani, che a Lucoli sono una fetta importante della popolazione…Quest’estate, poi, il rischio che molte attività chiudano è elevato. Inizierà la ricostruzione, ma non sarà possibile fornire servizi turistici alla gente, che aveva trovato in questi luoghi un angolo di tranquillità e piacere. Il turismo con il terremoto è morto per i prossimi due anni, il comparto immobiliare ancora di più. Qui si vendeva a 1.000 euro al metro quadro, adesso chi si comprerebbe una casa in una zona sismica così pericolosa? C’è bisogno dell’aiuto del governo, delle istituzioni, ma anche della stessa Unione europea. L’unico dato positivo in questa tragedia? Almeno non abbiamo subito perdite umane. Questa è l’unica consolazione”.
Nel frattempo all’Aquila l’ospedale San Salvatore è stato posto sotto sequestro dal magistrato e una task force della polizia scientifica ha raccolto una serie di elementi essenziali per l’individuazione dei capi di accusa. Si entra chiaramente nella seconda fase del post terremoto: quello dell’individuazione delle eventuali colpe. L’unica cosa certa è lo sguardo smarrito della gente abruzzese. Persone vere con una grande forza interiore, ma che hanno visto in soli 40 secondi cadere a terra rovinosamente i sogni di una vita.

fonte: www.ladiscussione.com

 

Sporteconomy.it è un’agenzia di economia e politica dello sport, e questo rimarrà il suo core-business giornalistico. Ma nel caso dei grandi eventi di cronaca è stata sempre presente, anche quando lo sport veniva toccato solo marginalmente da questi eventi. E’ quanto sta accadendo con il post-sisma dell’Abruzzo.

Previous post

Calcio - I convocati interisti a Torino

Next post

Formula 1 - La Brawn GP indossa Ray-Ban

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis