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Scritte antisemite a Roma in salsa calcistica. Un nuovo episodio vergognoso. Oltraggio alla Shoah.

Scritta antisemita sul muro del Liceo Classico Manara nel quartiere di Monteverde Vecchio apparsa proprio nel giorno della memoria della Shoah, come riportano oggi diversi portali dedicati alla vita cittadina della capitale d’Italia. La firma è UL (Ultras Lazio) con una svastica di contorno alla frase oscena. Questo è quanto riporta il sito romatoday.it. Un altro scriscione vergognoso era comparso questa notte sulla recinzione del parco Rabin di via Panama ai Parioli: “Olocausto menzogna storica! Hitler per mille anni” i. Dal II Municipio al XII la solfa non cambia con una scritta eloquente che recita: “27.1: sei milioni di romanisti”, con chiaro riferimento alle vittime dell’Olocausto, associate ai tifosi della Roma. A denunciare tutto questo è stato un retaker di Monteverde Vecchio che sulla fanpage degli abitanti del quartiere ha postato la foto denunciando: “Stanotte imbrattata per l’ottava volta la scuola Manara. Stavolta con una pessima scritta sull’olocausto (nel giorno della memoria)”.

(di Marcel Vulpis) Era il 27 gennaio quando nel 1945 vennero aperti i cancelli del lager di Auschwitz rivelando al mondo i crimini compiuti dai nazisti contro il popolo ebraico. Per questo oggi è il Giorno dela memoria. Poi purtroppo a distanza di 70 anni vediamo anche nella nostra città apparire ancora sui muri scritte vergognose di gente che non ha cultura e forse neppure umanità. Altrimenti non vedremo queste schifezze scritte con la vernice. Piange il cuore a vedere sempre gli stessi errori, perché evidentemente l’odio razziale è come un fuoco mai spento, per certi versi sopito, che si riaccende attraverso la mano di questi idioti. Fa poi ancora più male che le stesse scritte siano caratterizzate da un abbinamento di fede calcistica. Non fa onore a chi le ha scritte, anche perché la quasi totalità dei tifosi laziali è gente per bene. Loro no, evidentemente. Ma è compito dell’informazione e dei giornalisti stigmatizzare questi fatti e non lasciarli passare mai come banalità. Chi offende un popolo che ha sofferto oltre misura non merita rispetto. E lo dico da cattolico convinto, che vede nella persona di religione ebraica un “fratello”, non un nemico da odiare. E’ chiaro che alla base di tutto ci deve essere una sensibilità elevata e la voglia di unire, piuttosto che dividere. Speriamo solo che la Polizia li individui e li punisca severamente. 

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Marcel Vulpis

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