Singolare scelta editoriale adottata da “Il Corriere dello Sport”, che, per celebrare la vittoria storica dell’Italrugby in terra di Scozia, ha scelto la penultima pagina (ovvero quella che precede la copertina del quotidiano) per dedicare spazio a questa impresa.
A trarre in inganno i lettori, oltre che i numerosi appassionati di rugby, il richiamo con foto in “cover”, che normalmente prelude a importanti servizi all’interno del giornale. Così, invece, non è stato. I giornali sportivi sono ormai calcio-dipendenti. Meglio dare spazio al football locale (anche di terza categoria), piuttosto che ad una vittoria “epica” della nostra Nazionale. Gli editori italiani, però, non si stupiscano se il numero dei lettori sta diminuendo drasticamente. L’offerta di notizia non è diversificata e spesso eventi internazionali dove partecipano i nostri colori finiscono nel dimenticatoio. Una tirata d’orecchie anche ai giornalisti blindati nelle redazioni. Ma i comitati di redazione sono spariti del tutto? Non c’è più nessuno che alza la voce in queste cattedrali del deserto? Non si lamenti, poi, la categoria dei giornalisti quando quella molto più forte dell’editoria li tratta come “watch-dogs”.Singolare scelta editoriale adottata da “Il Corriere dello Sport”, che, per celebrare la vittoria storica dell’Italrugby in terra di Scozia, ha scelto la penultima pagina (ovvero quella che precede la copertina del quotidiano) per dedicare spazio a questa impresa.