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Ricavi in crescita per i club campani sull’onda dei diritti tv

Alla data del prossimo 30 giugno 16, grazie ai ricavi da Sky, il “valore della produzione” dei bilanci di Avellino, Napoli e Salernitana sarà più competitivo. Lo rivela il commercialista salernitano Antonio Sanges, co-fondatore dell’Istituto di ricerca Sporteconomy.
La televisione di Rupert Murdoch per la prossima stagione calcistica, determinera’ ai club dell’ azienda calcio i seguenti ricavi: Serie A (572 mln euro), Serie B (21 mln euro), Europa League (33mln di euro), Fox Sports ( 32 mln euro). (Fonte Il Sole 24 Ore)

Per le societa’ di serie cadetta, i “ricavi da diritti televisivi” sicuramente contribuiranno a migliorare l’ equilibrio economica tra “costi e ricavi di esercizio”.

A tale proposito bisogna osservare che il “risultato netto aggregato dei club di serie B”, quantifica una perdita d’esercizio totale pari a 74 mln di euro (valore esercizio precedente 61 mln di euro).

Le societa’ di serie B, al termine della propria stagione sportiva, determinano , una perdita d’esercizio pari a 3,36 mln di euro.

Il “dettaglio delle voci del conto economico” dei club di serie B risultera’ essere il seguente: costo dei servizi (14%), costo beni di terzi (4%), costo del lavoro ( 45%) , oneri diversi di gestione (16%), ammortamenti (21%), ricavi da stadio (6%), ricavi da sponsor (10%), contributi c/esercizio (23%), altri ricavi (21%), plusvalore cessione calciatori (29%).

Sulla base dei dati aziendali di Report Calcio 2015, le “governace delle societa’ di calcio di serie B”, al fine di evitare ai soci dei club di riferimento, ricapitalizzazioni per recuperare le perdite di esercizio, devono attivare progetti di bilancio in sintonia con la normativa del” fair play finanziario”.

La “situazione economica” delle societa’ della serie cadetta evidenzia come il “costo del lavoro” risulta essere aumentato del 6,2% (da 8,1 mln di euro a 8,6 mln di euro medi per club), in considerazione dell’aumento dei ricavi, “l’incidenza del costo del del lavoro” e’ diminuito dall’85% all’80%.

Sul fronte ricavi diminiuscono i “ricavi della gestione caratteristica” ( ricavi da stadio e ricavi da sponsor- 33%, ricavi da diritti tv – 41%) , mentre sono aumentati: del 29% i “ricavi da plusvalenze” derivanti dalla cessione dei calciatori , e del 23% i “ricavi da contributo in conto esercizio”.

La situazione finanziaria rileva invece che l’indebitamento totale medio per club e’ aumentato in un anno del 40% (da 17,5 mln di euro a 24,5 mln di euro).

A seguito di una crisi di liquidita’ risultano essere aumentati in un anno : del 165% i debiti commerciali ( da 2,6 mln di euro a 7 mln di euro), del 14% i debiti finanziari (da 4,9 mln di euro a 5,6 mln di euro ), del 15% i debiti tributari ( da 3,9 mln di euro a 4,5 mln di euro).

Il “patrimonio netto” medio per club ritorna essere pari al valore di due anni precedenti pari ad euro 3,1 milioni di euro, “l’indice di liquidita’” diminuisce dal 20% al 12% , “ l’indice di indebitamento” diminuisce da 10,8 mln di euro a 8,6 mln di euro .

La gestione delle società di calcio, al pari di ogni altra azienda , deve essere finalizzata a determinare il giusto “equilibrio economico finanziario”, calcolando un corretto “break event point” (BEP), tra i costi e ricavi aziendali.

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Marcel Vulpis

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