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Qatar, Russia e Azerbaijan: sponsorizzazioni sportive per migliorare l’immagine del Paese

Negli ultimi anni il Qatar è stato il simbolo di un nuovo modo di investire nello Sport, ovvero pubblicizzare un intero Paese come se fosse un’azienda. Nella sua “2030 National Vision” e nella relativa strategia di sviluppo, lo Sport è esplicitamente menzionato come uno strumento per raggiungere diversi obiettivi, specialmente per generare benefici economici e socio-culturali.
In quest’ottica vanno inquadrati, oltre gli investimenti fatti recentemente col Paris Saint Germain (PSG), l’acquisto di Neymar Jr. e soprattutto l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022, anche: le sponsorizzazioni di Barcellona e Bayern Monaco, tramite Qatar Airways, e quelle di Real Madrid e Arsenal tramite Ooredoo.

Negli ultimi anni gli investimenti del Qatar non si sono limitati al calcio: basti pensare ai Gran Premi di Formula1 e MotoGP e ai mondiali di ciclismo ospitati nel 2016.

Questa sponsorizzazione di soft power può essere definita come una relazione contrattuale, verso l’esterno tra un’entità statale e una proprietà finalizzata a promuovere l’attrattiva di un paese, la sua cultura e le sue politiche, con l’intenzione di modificare gli atteggiamenti e i comportamenti del pubblico di riferimento dell’ente e/o del paese con cui è associato. Non è solo il Qatar ad avvalersi di sponsorizzazioni di soft power: anche Azerbaijan con l’Atletico Madrid e Russia con la Champions League (tramite Gazprom) e il Manchester United (tramite Aeroflot) si stanno avvalendo di questo strumento per modificare la percezione del loro Paese nel mondo. (ha collaborato Alex Scotti)

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