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NO AL NUOVO MONDIALE PER CLUB E RIFORMA DEL CALENDARIO: ANDREA AGNELLI E L’ECA SFIDANO LA FIFA

(di Marco Casalone) – In occasione della 22ª assemblea dell’Associazione dei Club Europei (ECA) tenutasi di recente ad Amsterdam, il Presidente dell’organismo Andrea Agnelli ha illustrato le problematiche e le sfide che attendono il calcio europeo nel prossimo futuro.
A partire dalla questione più spinosa, il nuovo Mondiale per Club che la FIFA (la federazione internazionale che governa il mondo del calcio) vorrebbe allargare a 24 squadre a partire dal 2021 (al momento sono 7 le partecipanti), organizzando la manifestazione ogni quattro anni e non più nel mese di dicembre ma nell’arco di tre settimane al termine della stagione; Agnelli, a nome dei 232 club aderenti all’associazione, ha commentato duramente la nuova competizione fortemente voluta dal Presidente della FIFA Gianni Infantino e dal Vicesegretario Generale Zvonimir Boban: “Questo progetto è gestito come una lotteria per il giorno del Ringraziamento, quindi non possiamo sostenerlo: anche se l’attuale torneo non ci soddisfa, preferiamo sviluppare una nuova visione per le competizioni Uefa dal 2024”.
E’ questo infatti il grande progetto delle società europee: riformare il calendario internazionale, rendendolo molto più snello ed armonizzato anche attraverso la limitazione delle finestre per le nazionali, ed ottenere più attenzione alle loro esigenze da parte della federazione internazionale, anche alla luce degli enormi interessi economici in gioco.
“I rischi imprenditoriali di qualsiasi decisione presa nel calcio professionistico ricadono solo sui club” ha spiegato il dirigente della Juventus, “ci siamo incontrati con la FIFA e siamo stati chiari: vogliamo che siano allineati tutti i tornei delle federazioni e che venga bilanciato il numero potenziale di partite, perché in questo momento è molto difficile pianificare le stagioni: ad esempio in Inghilterra si giocano 12 match in più rispetto alla Germania, la differenza tra i diversi campionati è troppa”.
In questa “battaglia”, l’ECA potrà contare sul prezioso aiuto della UEFA: dopo alcuni dissapori del recente passato (dovuti soprattutto alla paventata scissione da parte dei top club attratti dalla possibilità, poi tramontata, di creare una Superlega autonoma) l’organismo di controllo del calcio europeo si è infatti schierato a fianco delle società; una decisione che Agnelli non ha dimenticato di rimarcare con un certa soddisfazione: “Per la prima volta nella storia stiamo lavorando nella massima trasparenza con l’Uefa per organizzare il prossimo calendario dal 2021 al 2024, è l’inizio di un viaggio che vedrà il massimo impegno di tutte le parti in causa: dobbiamo creare un sistema per cui in Europa tutte le nazioni possano crescere e sarà fondamentale coinvolgere le federazioni per allargare la partecipazione ai tornei internazionali”.
Competizioni UEFA che sono quindi destinate a grandi cambiamenti, Champions League su tutte: alcune indiscrezioni hanno infatti anticipato il format della nuova Coppa dei Campioni, che dovrebbe coinvolgere 32 squadre divise in 4 gironi, con la possibilità di giocare le partite nei weekend al posto dei match di campionato, e presentare una formula di promozioni e retrocessioni ma con ampie garanzie di costante partecipazione riservate ai grandi team, in modo tale da non interrompere i loro piani di crescita.
Una soluzione che prevederebbe la riforma dell’attuale Europa League oltre alla creazione di un terzo torneo, argomenti su cui però il Presidente dell’ECA ha preferito soprassedere: “Ne discuteremo, ma non è questo il momento e comunque non mi aspetto di finire questo progetto prima di un anno o un anno e mezzo: in ogni caso non ci sarà alcuna Superlega autonoma, lavoriamo d’intesa con l’UEFA per ottenere i migliori risultati per i club, veri motori centrali del calcio attuale e del futuro”.
Si è infine discusso sulla possibilità di introdurre un tetto al prezzo dei biglietti della Champions, anche per impedire il ripetersi di casi come quello recentemente esploso per il quarto di finale tra Barcellona e Manchester United, con i tifosi dei “Red Devils” costretti a spendere ben 120 euro per assistere al match dal settore ospiti del Camp Nou: la decisione definitiva verrà presa solo in occasione della riunione di Nyon del prossimo 14 maggio, ma sia la UEFA che l’ECA si sono dette favorevoli a questo intervento.
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