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Nepi (CONI): Con Casa Italia abbiamo portato il valore del Paese su un piano internazionale

(di Marcel Vulpis) – In un’intervista rilasciataci direttamente da Rio de Janeiro, sede dei XXXI Giochi olimpici estivi, Diego Nepi Molineris (nella foto), direttore marketing del CONI e responsabile del progetto “Casa Italia” nella metropoli verdeoro, ha illustrato i punti salienti di questa operazione di ospitalità di respiro internazionale, a supporto dell’Italia Team (la spedizione olimpica azzurra) e della candidatura olimpica di Roma2024.

Il direttore marketing del CONI, Diego Nepi Molineris

Il direttore marketing del CONI, Diego Nepi Molineris

Comunicazione, marketing/sponsorizzazioni, relazioni esterne, visual design e social media si sono fuse perfettamente in questo progetto, curato nei minimi particolari dall’area marketing del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (guidato dal presidente Giovanni Malagò). 

Si apre di fatto una nuova era nel settore del marketing olimpico e l’Italia ha sicuramente conquistato un primato assoluto muovendosi da vero e proprio driver del Made in Italy e della nostra piattaforma culturale.

D: 1) Direttore Nepi, a meno di sette giorni dal termine dei Giochi estivi di Rio, quali sono stati i risultati più importanti raggiunti dal progetto Casa Italia, in termini comunicazionali e di marketing?

R: Casa Italia qui a Rio ha un’anima diversa, innovativa. Sono soddisfatto del lavoro che stiamo portando avanti, e la comunicazione che sta avendo ne è la dimostrazione. Abbiamo creato un reale e completo progetto di comunicazione, insieme ai nostri partner, primi sostenitori di tutto il progetto, basato sull’integrazione tra Italia e Brasile, attività e pianificazioni che continueranno a puntare sulla valorizzazione della Squadra Olimpica, e al sostegno dei nostri atleti, oltre che alle nostre medaglie, di cui sono orgogliosamente emozionato.
D: 2) Quali sono i dati più importanti generati dalla strategia digital (nuovi followers, likers, interazioni, ecc.)?

R: I canali social di Italia Team sono nati a inizio dicembre e oggi contano già quasi 265.000 tra fan e follower su Facebook, Instagram e Twitter con tassi di engagement su tutti i canali che nulla hanno da invidiare e che, anzi, mediamente superano quelli degli altri comitati olimpici. Il merito è una perfetta integrazione tra risultati sportivi – veicolati attraverso i canali CONI – e contenuti emozionali, narrati attraverso Italia Team. Ma non solo: la voglia di raccontare le storie dei nostri atleti, solo a volte noti al grande pubblico; la capacità di raccogliere i momenti di vita vissuta e le personalità che si nascondono dietro ai gesti sportivi. Non ultimo, la passione per questo mestiere, per tutti gli sport e per tutte le storie che raccontiamo, 24 ore su 24. Ad arricchire il bagaglio di contenuti, da Rio, hanno contribuito anche la straordinaria bellezza di Casa Italia, il colore e la contaminazione Italia-Brasile.

Il backdrop di #ItaliaTeam con gli sponsor della spedizione olimpica azzurra per RIO2016

Il backdrop di #ItaliaTeam con gli sponsor della spedizione olimpica azzurra per RIO2016

D: 3) Da quale punto di vista “Casa Italia” è più distintiva rispetto ad altri progetti di hospitality a Rio de Janeiro (tipo Japan House, Usa House, Casa Francia)?

R: Sicuramente tutte le Hospitality Houses hanno alla base progettualità ben strutturate e i piani di comunicazione che le supportano li ritengo lodevoli. Non posso che soffermarmi a raccontare ciò che è il nostro progetto, di cui sono orgoglioso e credo che, con non poca superbia, possa segnare l’inizio di una nuova era legata alle Hospitality Houses. A trovare nel Costa Brava Clube la propria casa sono non solo i visitatori attratti, inclusa l’ampia popolazione italiana in Brasile, ma anche e soprattutto i brand più importanti del nostro Paese.
Casa Italia rappresenta infatti un nostro prodotto di punta, non più solo Hospitality House, ma vero e proprio brand, espressione dell’Italia e del Made in Italy, anche oltre lo sport.
Un progetto che sta volando alto e che rispetto alle scelte passate sta esprimendo un’anima diversa e certamente fortemente innovativa.
Abbiamo creato un “ponte” preferenziale tra Italia e Brasile, e proprio quel ponte pedonale – quale unico accesso alla nostra struttura – rappresenta già idealmente il punto di collegamento tra i due paesi, integrandosi perfettamente con il tono della nostra comunicazione, incentrata sulla contaminazione e l’incontro tra le due culture.
Un progetto tutto italiano che ha come obiettivo quello di presentare l’Italia al Brasile e al mondo, attraverso una serie di immagini ed oggetti iconici che l’hanno resa storicamente e da sempre un punto di riferimento nello scenario culturale, non dimenticando il forte legame con il Paese ospitante, il Brasile.

Una immagine di una pubblicità di ItaliaTeam in vista dei Giochi di Rio2016

Una immagine di una pubblicità di ItaliaTeam in vista dei Giochi di Rio2016

D: 4) Che tipo di azioni di engagement state realizzando insieme con le aziende sponsor dell’Italia Team in loco e a livello social, con gli atleti azzurri medagliati? R: Le nostre aziende partner hanno sposato in toto il progetto, innovativo e spiazzante allo stesso tempo. Oltre alla visibilità all’interno della Casa, al palinsesto integrato, alle attivazioni sul territorio, ai concorsi ed al progetto di legacy Sociale con le Favelas di Rocinha e Cidade de Deus, con tutte le aziende abbiamo strutturato e stiamo portando avanti un piano social che vede il racconto delle Olimpiadi da punti di vista differenti, la produzione di video/puntate web, utilizzo di immagini e video e il coinvolgimento dei nostri atleti e ambassador, il vivere le loro emozioni e poterle comunicare al mondo intero.

La struttura di Casa Italia a Rio per i Giochi olimpici estivi 2016

La struttura di Casa Italia a Rio per i Giochi olimpici estivi 2016

D: 5) Come è stato raccontato dai “media” brasiliani il progetto Casa Italia?

R: Tutto il progetto è stato presentato ai media brasiliani e continueremo a fare ciò fino al termine dei Giochi, raccontando la nostra visione e coinvolgendo mondi apparentemente opposti, ma che in realtà si compensano meravigliosamente. Ho sempre detto che il nostro interesse, oltre che alla Missione Olimpica a servizio dell’atleta, il nostro obiettivo era quello di lavorare molto sulla legacy, come gesto di ringraziamento verso il popolo brasiliano. E questo è ciò che stiamo facendo e non perdo occasione per raccontarlo.
Rispetto al passato, Casa Italia Rio 2016 non rappresenta più solo uno spazio fisico, bensì un reale e completo progetto di comunicazione basato sull’integrazione tra Roma, ed il paese ospitante.
Da una logica orizzontale piuttosto che verticale: la scelta della location esprime il principio base del nostro piano di comunicazione nella sua declinazione durante la presenza in loco.
Da un lato è strategica, perché equidistante dalle principali venue Olimpiche, in un punto nevralgico rispetto ai punti di maggiore interesse del Periodo. Tutta Rio ci guarda, e noi godiamo di un punto di vista privilegiato sulla città.
L’iconico ponte pedonale – unico punto di accesso alla struttura – rappresenta già idealmente il punto di collegamento tra l’Italia ed il Brasile e si integra perfettamente con il tono della nostra comunicazione, incentrato sulla contaminazione e l’incontro tra culture.
Infine, ci ricorda i paesaggi italiani: circondata dal verde, ma a picco sul mare – immersa nei colori e rumori così caratterizzanti del Brasile.
Dove la natura incontra l’uomo, dove la terra incontra l’Oceano, dove un ponte unisce un’isola alla città – lì è Casa Italia.
Proprio dall’impatto visivo ed esperenziale è nata l’idea del progetto Horizontal, che declina a vari livelli il concetto orizzontale inteso come modalità di approccio italiano al territorio sudamericano, rivisitato con il ruolo non di conquistatori, ma di migranti.
Il punto di vista dell’orizzonte viene reinterpretato come slancio ideale verso l’ignoto, simbolo della nostra proverbiale curiosità nei confronti del lontano e dello sconosciuto. In questo contesto Casa Italia è idealmente un’isola, un’oasi, una nave, un faro slanciato sul mare.
Un approccio profondamente filosofico, che prende ispirazione già da Aristotele. In opposizione alla dottrina platonica, gerarchica e verticale, questi propone una visione orizzontale o, com’è chiamata oggi nell’era della globalizzazione, una contaminazione.
E proprio l’intento di contaminazione è quello che costituisce l’ossatura del nostro progetto: portando noi stessi, con sincerità, all’attenzione di un pubblico internazionale, vogliamo farci riconoscere – mediante un corredo iconografico, tutto rigorosamente Made in Italy – per il nostro peculiare modo di entrare in relazione con l’altro attraverso l’empatia.
Portare il valore dell’Italia su un piano internazionale significherà rappresentare Roma ed il nostro Paese anche attraverso le opere di artisti contemporanei, sempre in un’ottica di integrazione fra culture.

Roma2024bianchedi-may-montezemolo-malagò-FR

D: 6) Quali attività avete realizzato in questi primi gg di Olimpiade per supportare il progetto di Roma2024?

R: Il Comitato Promotore di Roma 2024 è impegnato nell'”Observer Program” del CIO, una serie di incontri organizzati dal Comitato Olimpico Internazionale sui principali aspetti legati all’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici, che consiste in 35 meeting per un totale di 121 ore di workshops ,in cui vengono discussi e analizzati tutti gli aspetti organizzativi dei Giochi in tema di sostenibilità, organizzazione, budget, logistica, territorio, educazione, engagement, marketing.
A Casa Italia, come da regolamento del CIO, Roma 2024 dispone di una stanza espositiva di 20 metri quadrati, in cui promuovere il progetto di candidatura. Il Comitato Promotore è attivo tutti i giorni per la promozione e per raccogliere tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo di un progetto olimpico sostenibile e virtuoso per la città di Roma e per l’Italia.

 

 

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Marcel Vulpis

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