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Musciacchio (co-Ceo Arena): Allargheremo la nostra “impronta” nel mondo dello sport attraverso il running

Arena, storico marchio italiano diventato famoso per il suo abbinamento con gli sport acquatici, quest’anno debutterà come “sponsor tecnico” della XXV Acea Maratona Internazionale di Roma (in programma nella Capitale domenica 7 aprile).

Oltre a vestire lo staff e i volontari, Arena, che ha realizzato la t-shirt ufficiale dell’evento podistico, sarà presente allo spazio Ragusa off, dove è stato allestito l’Expò della manifestazione capitolina. Presso l’ex deposito Atac, inoltre, è prevista la possibilità, per tutti gli iscritti, di una live customization dei prodotti della linea con grafiche inedite realizzate dal designer team di Arena. 

Sotto il profilo sportivo, è prevista la presenza di “Urban Runners”, realtà milanese impegnata nel supporto e nella condivisione di allenamenti podistici (di cui Arena è partner ufficiale). Inoltre, correrà per il brand di sportswear (con sede a Tolentino, nelle Marche) anche il maratoneta tedesco Lars Sonnemann (molto popolare su Instagram). Al suo attivo 10 maratone, tra cui Berlino, Amburgo, Stoccolma, Londra e New York (dove ha raggiunto il suo personale: 3 ore 25 minuti e 52 secondi). 

Sporteconomy ha intervistato, a margine della conferenza stampa di presentazione della XXV Acea Maratona Internazionale di Roma, Giuseppe Musciacchio, co-CEO Arena Italia SpA (nella foto in primo piano) 

D: Come e quando nasce questo abbinamento Arena-mondo del running?

R: Siamo partiti da un’attenta analisi del mercato di chi pratica sport. Un mercato in grande evoluzione. Oggi gli sportivi non si fermano ad una singola disciplina. Se poi analizziamo il segmento dei nuotatori, per esempio, emerge come il “running” sia lo sport più praticato, al di là delle discipline acquatiche. Abbiamo così deciso di allargare la nostra “impronta” nel mondo dello sport, proprio attraverso il running. E’ anche vero che Arena, negli anni ’80, è stata coinvolta nel podismo, prima di abbandonarlo nel decennio successivo. Adesso stiamo tornando ad esplorarlo continuamente. E la partnership a supporto della XXV Acea Maratona Internazionale di Roma (gestita dalla FIDAL) è un primo passo importante in questa direzione.

D: Durante la conferenza stampa in Comune avete parlato di una ricerca internazionale sul mondo degli sportivi. 

R: Sì è una ricerca di respiro internazionale lanciata su 5 mercati “top”: Francia, Italia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. E’ emerso, per esempio, che chi pratica nuoto (soprattutto tra i più giovani) ama anche il podismo (con una percentuale compresa tra il 30 e il 50%). C’è poi da fare una considerazione tecnico-produttiva assolutamente non banale. 

D: Quale nello specifico?

R: Arena è una azienda internazionale con una competenza tecnica nei “tessuti di poliestere elasticizzati”. Proponiamo prodotti in stile “second skin”. Nello specifico tre sono i settori sportivi che possono beneficiare, da un punto di vista tecnico, di questa nostra peculiarità: il nuoto (dove Arena è esplosa come azienda, nda), il ciclismo e appunto il running. 

D: Temporalmente però quando avete deciso di investirvi?

R: A metà del 2016 abbiamo deciso di attivare una serie di nuovi investimenti, anche se, ancora oggi, è il nuoto il nostro core strategico in termini di posizionamento, brand awareness e fatturato. 

D: Quanto pesa, ancora oggi, il nuoto?

R: Sul fatturato attualmente un buon 90%. Il restante 10% è coperto da altri segmenti sportivi, tra cui il running. Questa fetta del nostro fatturato, però, sta crescendo velocemente. C’è un consumer target, versatile, composto da chi pratica più sport. Ecco perché ci aspettiamo da questi nuovi segmenti di mercato una serie di nuovi importanti risultati in termini di valore della produzione. 

D: A livello di internazionalizzazione come vi state sviluppando?

R: Nel 2018 abbiamo raggiunto, per la settima volta consecutiva, un fatturato record (nello specifico +5% anno su anno precedente). Più in generale, tornando indietro nel tempo, se nel 2007 l’Italia pesava (sul giro d’affari globale) circa il 50%, oggi è scesa al 20%. Attualmente solo il mercato della Francia genera business nella misura del 25%. Mentre il Paese con il maggiore tasso di sviluppo è il Nord America, con una crescita del 20% annuo. 

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